Sgominata banda che derubava gli uffici postali
Sono finiti in manette i cinque componenti di una banda che tra aprile e luglio dello scorso anno aveva messo a segno diversi furti di carte di credito e automezzi in danno di uffici postali oltre a furti di carburante in diverse località italiane. Al termine delle indagini svolte dalla Polizia Postale e dalla Squadra Mobile di Matera, la Procura della Repubblica del capoluogo lucano ha adottato cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, tra cui una donna, residenti in provincia di Milano, Pavia e di Bologna. Le indagini furono avviate a seguito di un furto ai danni del centro di smistamento della corrispondenza di Poste Italiane di via della Scienza a Matera avvenuto il 20 aprile dello scorso anno, che fruttò ai ladri 1.476 euro, ma soprattutto numerose carte di credito di Poste Italiane e di alcuni istituti di credito.
Sul luogo del crimine i ladri non lasciarono impronte né vennero rilevati altri elementi che permettessero di risalire agli autori. Gli agenti della Sezione Polposta chiesero allora a Poste Italiane e agli istituti di credito interessati di avvisare i propri clienti intestatari delle carte sottratte di segnalare ogni fatto sospetto ed in particolare eventuali telefonate da parte di chiunque che avessero a che fare con i loro dati personali.
La collaborazione con Poste Italiane e gli istituti di credito ha funzionato: alla cliente di una banca giunse infatti una telefonata da un sedicente carabiniere del locale Comando Provinciale il quale, nel comunicare il ritrovamento del motorino del coniuge, richiedeva alcuni dati personali oltre a quelli che mostrava già di possedere. In particolare, chiedeva di conoscere i dati di paternità e maternità. La telefonata fu segnalata alla Polizia Postale i cui investigatori subito compresero che in realtà si trattava di un tentativo di carpire informazioni che avrebbero consentito di attivare una carta di credito di quelle rubate proprio a Matera.
Dal numero dell’utenza da cui il falso carabiniere aveva chiamato si cominciarono, dapprima attraverso i tabulati telefonici poi con le intercettazioni, ad ottenere informazioni che hanno permesso di scoprire un po’ alla volta persone e movimenti che avevano a che fare con la perpetrazione sistematica di furti in varie località. Ad essere presi di mira dalla banda sono stati poi altri uffici postali: a Genova (due volte), a Chieti, a Terni e di nuovo a Matera in data 18 maggio. Derubata altra corrispondenza, carte di credito, documenti di identità ed anche automezzi di Poste Italiane.
In effetti i furti erano messi materialmente a segno da tre individui, che spesso si avvalevano dell’appoggio logistico della moglie di uno dei tre. Costei faceva anche da palo, anche perché, portando con sé il proprio figlioletto di pochi mesi, non destava alcun sospetto. Nel tempo intercorrente tra un furto e l’altro agli uffici postali, i quattro non disdegnavano di rubare carburante da alcuni mezzi temporaneamente incustoditi. Con loro portavano un autocarro Mercedes con cisterna rubato a Pavia, che riempivano prelevandolo direttamente dai serbatoi dei mezzi depredati. Oltre a Pavia, i furti di carburante sono stati registrati a Cervia (RA), a Bologna e a Rozzano (MI). I furti denunciati attribuiti alla banda assommano a quasi trentamila litri di carburante.
Castel San Pietro Terme, in provincia di Bologna, era poi il luogo dove il quinto complice acquistava il gasolio a prezzi fortemente scontati. Gli arresti disposti dalla Procura della Repubblica sono stati effettuati con la collaborazione delle Squadre Mobili di Milano, Pavia e Bologna e dei Compartimenti della Polizia Postale di Potenza, di Milano e di Bologna.