CGIL CISL e UIL Taranto in difesa dei lavoratori jonici
Cgil, Cisl e Uil confermano le proprie rivendicazioni da tempo condivise in ordine alla difesa dell’ambiente, della qualità della salute e della sicurezza di lavoratori e cittadini di Taranto, al contempo sottolineando positivamente i risultati ancorché parziali dei processi in atto da tempo, di compatibilizzazione degli apparati industriali del territorio, la cui presenza va confermata nell’interesse della Città, della Puglia, dell’Italia.
I richiamati processi di ambientalizzazione dovranno essere ulteriormente implementati, in particolare nello stabilimento siderurgico dell’Ilva, puntando a migliorare senza soluzione di continuità, al pari di quanto avvenuto altrove nel mondo, la convivenza possibile tra presenza industriale pesante e buon ambiente.
I risultati finora ottenuti, grazie alla politica di concertazione posta in essere con il contributo attivo di tutti i principali soggetti di rappresentanza istituzionale, sociale, professionale, associativa, ambientale, dalla legge anti-diossina, all’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all’Ilva, dal contenimento dei livelli di benzo@pirene e di PM10 al ruolo dinamico dell’Arpa Puglia, dalla nuova coscienza ambientale, al ruolo anch’esso determinante della contrattazione sindacale aziendale, hanno di fatto determinato una forte spinta per l’avvio e il consolidamento del processo di eco compatibilità in corso.
Naturalmente non si può non essere consapevoli di quanto sia stato pesante l’impatto negativo e incontrollato della grande industria in passato – soprattutto di questo ci dice e ci dirà il procedimento in corso presso il Tribunale di Taranto – allorquando le responsabilità che sono da storicizzare e soprattutto una coscienza ecologico-ambientale meno caratterizzata rispetto all’attuale, concesse mano libera a quanti si macchiarono di colpe che oggi il territorio paga incolpevolmente.
Cgil, Cisl e Uil continueranno, dunque, ad essere determinate, anche nel quadro delle iniziative poste in essere dalla Consulta Territoriale per lo Sviluppo, nel pretendere la compiuta attuazione delle prescrizioni contenute nell’AIA e nel rivendicare con altrettanta decisione l’intervento finanziario del Governo in ordine alle bonifiche dei siti inquinati, in coerenza con i contenuti del documento unitario sottoscritto di recente ed indirizzato al Ministero dello Sviluppo, congiuntamente dal Presidente della Provincia e dal Sindaco di Taranto.
Il territorio necessita di questo genere di interventi radicali, che sono strategici nell’ottica della compiuta attrattività di area da continuare a perseguire per puntare a nuovi investimenti produttivi possibili e nella logica della salvaguardia dell’apparato produttivo ionico, i cui processi di resa compatibilità vanno proseguiti e monitorati.
Al contempo Cgil, Cisl e Uil respingono i tentativi populisti e, come tale, contrari agli interessi di Taranto, di chi teorizza un certo risanamento ambientale determinato dallo smantellamento dei siti industriali e dalla conseguente perdita di migliaia e migliaia di posti di lavoro, in tal modo compromettendo definitivamente il futuro economico, sociale e produttivo di quest’area che vive, come tutto il Paese, una fase di forte crisi sociale, economica ed occupazionale.
Taranto ha le potenzialità per poter pensare di progettare il proprio futuro perseguendo, congiuntamente, la sostenibilità ambientale e la diversificazione produttiva, così come dimostra la vertenza-Porto che ha conseguito il risultato del prossimo avvio di copiosi investimenti.
CGIL CISL UIL Taranto