Petrolio, CSAIL: “Promuoviamo il referendum”
“Per la seconda volta in pubblico (questa volta a Corleto Perticara), il subdolo Governatore-sceicco ‘sfida’ le comunità della Val d’Agri e del Sauro ad indire un referendum sul futuro delle estrazioni petrolifere. Credo sia giunta l’ora per raccogliere la sfida e raccogliere le firme del referendum, destinato a diventare un referendum popolare sulla gestione che, sinora, la Giunta Regionale, vergognosamente e impropriamente, ha fatto delle risorse petrolifere con tutti problemi connessi e subiti dalle comunità che vivono nella regione lucana del Niger. Un’occasione per dire tante volte ‘no’ scrivendolo una sola volta sulla scheda”. A sostenerlo è il presidente del Csail-Comitato Indignati Lucani Filippo Massaro, che rivolge un appello a tutte le associazioni, movimenti, organismi civici a definire l’iniziativa di cui non ha alcun senso pensare a primogeniture, quanto piuttosto è utile riunificare il fronte di opposizione alla strategia del petrolio, perseguita dalla Regione, che arricchisce solo le compagnie e qualche losco personaggio.
“La debolezza della posizione di De Filippo – aggiunge Massaro – è sin troppo evidente nel linguaggio che usa quando parla in pubblico piuttosto che nell’aula del Consiglio Regionale. Intanto, le dimenticanze, come quella gravissima della vicenda dei fanghi di lavorazione di Tempa Rossa 2 rinvenuti nelle campagne di Corleto. Meno male che si è svegliata dal torpore l’Assessore all’Ambiente Mazzocco che, a distanza di qualche giorno, è uscita allo scoperto, per ora con una dichiarazione di buona volontà. Sia chiaro, nulla di nuovo: la solita liturgia politichese dell’impegno a perseguire gli inquinatori. E’ proprio la gestione dell’ennesimo caso di emergenza ambientale nel Sauro – dice il presidente Csail-Comitato Indignati – che ci porta a non avere alcuna fiducia nella Giunta Regionale come nell’Arpab, e tanto meno in quello che continua ad essere uno strano ‘oggetto misterioso’ che è l’Osservatorio Ambientale di Marsiconuovo, e ad invocare un nuovo Risorgimento come quello del 1860 contro i moderni Borboni che rapinano e affamano il popolo nonostante l’ oro nero. Per questo non ci resta che la strada dell’ Insurrezione Popolare che lo strumento del Referendum ci offre per stanare il Governatore-sceicco- De Filippo dall’atteggiamento pseudo democratico di disponibilità all’ascolto dei problemi e dei bisogni del popolo del petrolio. Non è più tempo di ascolto formale. Dalle solite e stucchevoli parole è ora di passare ai fatti”.