Intini-Bradanica, firmato a Roma l’accordo per la cigs
È stato firmato oggi al ministero del Lavoro l’accordo per la concessione della cassa integrazione straordinaria per un anno ai 125 lavoratori della Intini Angelo Srl, impresa di costruzioni facente campo al gruppo Intini impegnata, tra l’altro, nei lavori di realizzazione del lotto La Martella-Matera della statale 655 Bradanica, dove impiega circa 60 addetti tra operai e tecnici. Problemi di liquidità e conti in rosso hanno indotto l’azienda di Noci a chiedere il ricorso agli ammortizzatori sociali, ma ora tra i sindacati c’è preoccupazione sui tempi di completamento dell’opera. “L’accordo è importante perché assicura una rete di protezione sociale ai lavoratori, ma non è la risoluzione della vertenza”, avverte il segretario regionale della Filca Cisl, Franco Pantone, di ritorno dal tavolo romano. “Assodato che la Intini non è in grado di proseguire regolarmente i lavori sulla Bradanica per le sue evidenti difficoltà finanziarie – continua – ora è l’Anas che ci deve dire, anche in vista dell’incontro del 16 in prefettura, come intende muoversi per non fermare il cantiere e il suo indotto. In prefettura non ci accontenteremo di generiche rassicurazioni ma chiederemo precise garanzie e una road map dettagliata sul completamento di un’opera strategica per il territorio materano”. Venerdì prossimo il confronto si sposterà in prefettura a Matera dove si terrà un tavolo con Anas, Intini, parti sociali, Comune e Provincia di Matera per fare un esame della situazione e individuare le possibili soluzioni. “La nostra priorità è salvare i posti di lavoro e completare l’opera con o senza Intini – aggiunge Pantone – ma subito dopo bisognerà interrogarsi sulle cause che stanno mettendo in ginocchio le grandi imprese di costruzioni e a catena anche le piccole, cause che a nostro avviso si chiamano ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione e stretta creditizia. Se non si affrontano questi due nodi – conclude il dirigente della Filca materana – la lista delle aziende in crisi e dei posti di lavoro in fumo lieviterà come il pane”.