Soleto, dal prossimo 1 giugno chiude il Centro riabilitativo
Dal prossimo 1 giugno il Centro riabilitativo di Soleto (LE) chiude i battenti e, di riflesso, ci sarà la guerra di responsabilità, il classico gioco dello ‘scaricabarile’. Il polo diurno salentino, quindi, non accoglierà più i 30 pazienti diversamente abili che, sinora, hanno usufruito per 4 ore al giorno della struttura. L’avviso è giunto nel mese di marzo, quando hanno ricevuto una convocazione da parte delle Asl di Lecce. “Si tratta di persone che hanno assoluto bisogno non tanto di interventi di riabilitazione sanitaria, quanto socio-assistenziale – ha detto Valdo Mellone, direttore generale della struttura – pertanto, spetta ai consorzi comunali farsi carico dei costi del servizio”. Stando all’accordo Stato-Regioni del 2011, le nuove linee guida della riabilitazione prevedono che i centri diurni si trasformino in ‘ambulatori di riabilitazione funzionale estensiva per casi complessi’.
E dovrebbe essere l’Ambito territoriale di Galatina (LE) a farsi carico dell’assistenza ai disabili, anche se i lavori per l’apertura del nuovo centro non sono ancora ultimati e, soprattutto, c’è il problema della contingenza. Infatti, l’alternativa sarebbe (anzi, è) la struttura privata, ma in questo caso le famiglie dei pazienti dovrebbero pagare una retta mensile di circa 700 euro, un costo maggiore rispetto alla pensione percepita dai pazienti. Sul tema, l’assessore alle Politiche Sociali e Opportunità della Provincia di Lecce, Filomena D’Antini Solero, è stata chiara, lanciando anche un appello alla Asl di Lecce: “Di sicuro non metteremo i disabili e le famiglie che li assistono in mezzo ad una strada. Attendiamo l’entrata in regime dei centri diurni che stanno nascendo in tutta la provincia, per non avere e creare disagi e problemi. I ragazzi e le loro famiglie non possono né devono essere lasciati soli, o costretti a ‘ripiegare’ su centri privati. L’alternativa è che la Asl ‘pazienti’ fino alla messa in regime dei previsti Centri diurni. E a Galatina, prossimamente, sarà aperto un centro diurno educativo per disabili: dobbiamo solo attendere. Del resto vale di più la serenità delle famiglie già gravate da problemi o la dimissione in tronco dei pazienti disabili motivata solo dalla politica dei tagli?”.