Lettera per il direttore: una novità editoriale per i candidati ai concorsi pubblici
E’ successo al concorso dei Magistrati; ma pure e reiteratamente al concorso degli avvocati; come anche al concorso per notai, senza dimenticare i concorsi accademici e dei giornalisti e tralasciando i concorsi pubblici minori o locali. Da ultimo, e non per ultimo, è successo al concorso per dirigenti dell’Agenzia delle Entrate e, se non bastasse, anche al concorso dell’Avvocatura dello Stato. Stesse aule, stessi concorsi, stesso sistema concorsuale dell’altro millennio, medesimi risultati: disordini e proteste contro le irregolarità a vantaggio di alcuni e giù l’intervento delle Forze dell’Ordine contro i candidati che si lamentavano. Le commissioni d’esame preposte ed i Ministeri di riferimento hanno liquidato sbrigativamente le questioni affermando: “sono i soliti pochi facinorosi”. E lì tutti a nascondere o ad incriminare il malessere di chi, obbligato a trovare una via d’uscita da questa crisi, è costretto a partecipare a concorsi pubblici di cui non pone assoluta fiducia della loro regolarità. E poi, ci sono loro: gli ultimi “mohicani” asserragliati in Parlamento a difendere i loro privilegi e prerogative, che sono poi quelli di caste e lobby, continuando a perpetrare un sistema ormai logoro e difettato. Insensibili e sordi alle richieste di milioni di vittime che sono condannati a farsene una ragione.
Ma il risentimento dei candidati esclusi su cosa si fonda? Sulla percezione che tutti i concorsi pubblici siano truccati e non accettano di essere vittime sacrificali a vantaggio dei soliti raccomandati “figli di”? Sulla constatazione che la magistratura non voglia debellare un sistema di cooptazione di cui loro stessi ne hanno usufruito? Ma i concorsi pubblici, dietro quella parvenza di circostanza e di legalità, sono veramente truccati ed impuniti?
A quanto pare sì. A dispetto dei benpensanti è uscito su www.amazon.it in E-Book e sul portale www.controtuttelemafie.it il libro di inchiesta e di denuncia di Antonio Giangrande: “L’Italia delle raccomandazioni e dei concorsi pubblici truccati”. Eventi, date, circostanze: è tutto provato. Dall’indizione del concorso pubblico alla pubblicazione dei risultati fino alla tutela giudiziaria ed amministrativa. Da quanto scritto dal maggior esperto in Italia della materia non c’è nulla da salvare, eccetto che fare finta di nulla ed andare avanti a promuovere chi non merita. D’altronde, come i politici, abbiamo la classe dirigente che ci meritiamo.
Dr Antonio Giangrande – Presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie e di Tele Web Italia