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La spugna che elimina gli inquinamenti parla italiano

I ricercatori dell’Istituto Italiano Tecnologia (IIT) hanno ideato una spugna ‘intelligente’ capace di assorbire gli oli e respingere l’acqua: è realizzata con materiali e processi riproducibili su scala industriale. Il nuovo materiale è stato ideato dal gruppo ‘Smart Materials’ coordinato dalla ricercatrice Athanassia Athanassiou, al Center for Biomolecular Nanotechnologies (CBN) dell’Istituto Italiano di Tecnologia presso l’Università del Salento a Lecce.

Il materiale di base è il poliuretano, un polimero comunemente usato per il confezionamento degli imballaggi e per l’isolamento termico, il quale è trattato con nanoparticelle di ossido di ferro e di politetrafluoroetilene (noto in commercio anche come Teflon), acquisendo proprietà magnetiche, superidrofobiche e superoleofile. Il trattamento del poliuretano avviene in due fasi principali. Nella prima fase la schiuma viene bagnata con una soluzione contenente nanoparticelle magnetiche di ossido di ferro; grazie all’assorbimento della soluzione, le nano particelle si dispongono all’interno della struttura porosa del polimero, agganciandosi debolmente al reticolo molecolare. La seconda fase consiste nel deposito delle particelle di politetrafluoroetilene sulla superficie della spugna, che si realizza spalmando polvere di Teflon con una paletta metallica fatta strofinare ripetutamente – il deposito avviene, cioe’, sfruttando l’effetto triboelettrico.

”L’ordine con cui si svolgono le due fasi del trattamento è importante per definire le proprietà di superficie della spugna – spiega Despina Fragouli, la ricercatrice team leader di IIT prima responsabile della ricerca – solo se il Teflon è spalmato dopo l’introduzione delle nanoparticelle magnetiche, la superficie del poliuretano diventa altamente super-idrofobica e auto-pulente. Così facendo, abbiamo una una spugna leggera, galleggiante, in grado di incamerare sostanze oleose e che, grazie alle sue proprietà magnetiche, può essere manovrata attraverso opportuni campi magnetici in aree di diversa estensione”.

“L’80% delle nanoparticelle introdotte nella schiuma può essere recuperato e riutilizzato dopo l’utilizzo” – commenta Athanassia Athanassiou, coordinatrice del team Smart Materials di IIT – la nostra nuova spugna, quindi, è un esempio di materiale innovativo, intelligente ed ecologico, in grado di rispondere a problemi importanti come l’inquinamento dell’ambiente”.

 

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