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Mps, la Fiba Cisl Basilicata contro i tagli al personale e agli sportelli

Si continua a trattare sul piano industriale del gruppo Monte dei Paschi di Siena. Dopo lo sciopero dello scorso 27 luglio i sindacati di categoria tengono il punto sulla questione degli esuberi e dei tagli agli sportelli e rilanciano il loro contro piano basato su tagli agli sprechi e alle inefficienze. Il segretario generale della Fiba Cisl Basilicata Gennarino Macchia esprime forte preoccupazione per le possibili ricadute che il piano industriale presentato dal gruppo bancario senese potrebbe determinare in regione.

“Al momento non è possibile sapere quanto dei tagli al personale e alle filiali interesserà il nostro territorio – commenta Macchia – ma un dato si può dire con certezza: se tagli ci saranno, riguarderanno anche la nostra regione. È una prospettiva che come sindacato e in modo unitario siamo impegnati a scongiurare per evitare un ulteriore impoverimento del comparto bancario in Basilicata. Il piano che ci ha prospettato Mps non ha niente di industriale – osserva Macchia – ma assomiglia tanto ad un piano di ridimensionamento, prospettiva che consideriamo perniciosa e inaccettabile per un territorio come quello lucano che ha già subito gli effetti negativi dei tagli e delle razionalizzazioni che i grandi gruppi bancari hanno messo in atto negli ultimi anni”.

“Il futuro di una banca importante qual è Mps – continua il segretario della Fiba – non può essere fondato su tagli drastici alle risorse umane e agli sportelli. La razionalizzazione dei costi, pur condivisibile come obiettivo strategico in grado di rilanciare l’istituto, può essere realizzata mettendo mano al ginepraio di sprechi e inefficienze che sottraggono risorse fondamentali alla operatività della banca. La strada per rilanciare Mps è tagliare consulenze e retribuzioni del top management e rivedere la politica delle esternalizzazioni selvagge mantenendo o riportando dentro il perimetro aziendale una serie di attività di supporto al core business in linea con i dettami del nuovo contratto collettivo nazionale di categoria. La nostra linea del Piave – conclude Macchia – resta la difesa dei livelli occupazionali e il mantenimento della presenza di Mps in Basilicata”.

 

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