La FIM rilancia l’SOS SIDERURGIA
La Fim Cisl conferma le scelte di sostenibilità dello sviluppo e considera inaccettabile considerare un prezzo inevitabile i danni alla salute e all’ambiente. Solo in Italia, l’acciaio e l’ambiente non vanno d’accordo, ciò è quanto ha dichiarato Marco Bentivogli segretario nazionale della Fim Cisl, all’Assemblea Nazionale dei rappresentanti sindacali Fim dell’Ilva e delle aziende siderurgiche italiane.
All’assemblea dal titolo: “Salute, Acciaio, Ambiente. L’impegno della Fim Cisl per centrare gli obiettivi ”, i metalmeccanici della Cisl hanno anche inteso lanciare “ un’operazione verità”, per offrire ai mass media una puntuale cronistoria della vicenda dell’Ilva al fine di sgombrare il campo dalla disinformazione che ha accompagnato tutta la vertenza.
La Fim Cisl è a difesa dell’industria primaria, di acciaio e alluminio in un contesto in cui le multinazionali si disimpegnano dal nostro Paese e dove l’Ilva, rischia la chiusura mentre lo sterile scontro tra un’idea di industrialismo del secolo passato e un ambientalismo populista e inconcludente alimenta le pagine dei giornali. L’assemblea è stata l’occasione per dare rilevanza alle importanti vertenze del settore come: Alcoa, TK-Outokumpu, ArcelorMittal, Lucchini ecc. L’assemblea della Fim ha lanciato l’SOS SIDERURGIA. Secondo Bentivogli – “siamo all’ultima chiamata per superare la crisi industriale italiana che senza il settore primario,qual è la siderurgia, aumenterà la propria dipendenza economica da altri paesi con il rischio di frammentare la filiera della manifattura disperdendo vantaggi competitivi, occupazione e localizzazione. Per la Fim “va aperto un tavolo di settore affinché oltre all’incapacità di risolvere le questioni ambientali, gli altri deficit competitivi (energia e infrastrutture) non agevolino un inarrestabile declino industriale”. Su Ilva infine, – conclude Bentivogli – ci attendiamo che la conferenza dei servizi di domani, per il rilascio dell’AIA segni uno spartiacque che determini un quadro di interventi strutturali e definitivi su cui concentrare, a partire dall’azienda, tutti gli sforzi per le bonifiche e la riqualificazione industriale del sito. Chiediamo all’azienda di superare definitivamente atteggiamenti non collaborativi o contenziosi al fine di concretizzare, celermente l’applicazione delle prescrizioni previste. L’AIA segna una positiva discontinuità con il passato per tempistica ed efficacia e potrà consentire la riduzione, ma non l’azzeramento della produzione, condizione indispensabile ad evitare la morte produttiva del sito e di larga parte del settore. Serve altresì, come sottolineato dal Capo dello Stato, un “atteggiamento di leale collaborazione istituzionale” che sgombri ogni alibi e agevoli una soluzione virtuosa di questa difficilissima vertenza.
Marco Bentivogli – Segretario Nazionale FIM CISL