Danni da fauna selvatica: Comunità del Parco e Consiglio direttivo s’incontrano
Il fenomeno dei danni da fauna selvatica nell’area del parco “Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane”, dopo un periodo di relativo contenimento coinciso con le azioni di controllo messe in atto dal Parco, ha ripreso in maniera drammatica, come riscontrabile dalle numerose richieste di risarcimento di danni, oltre che dalle continue segnalazioni che pervengono dai cittadini di Area del Parco. A comunicarlo sono il presidente del Consiglio direttivo Rocco Luigi Lombardi e il presidente della Comunità del Parco Nicola Buonanova i quali, dopo una riunione congiunta dei due organi, stabiliscono che si debba necessariamente procedere all’attuazione di una nuova fase di azioni che contribuiscano al contenimento dei danni da fauna selvatica, causati in particolare dai cinghiali. A tal fine, il presidente Lombardi comunica che l’Ente è sempre stato attento alle problematiche inerenti i cittadini residenti nell’Area del Parco e l’interazione con la fauna presente, elaborando, allo scopo, un piano di gestione teso al contenimento dei danni da fauna selvatica, redatto secondo le direttive della Dgr numero 1771 del 2005 e conforme alle linee guide nazionali per il contenimento della specie, avallato da parere favorevole dell’Infs in data 28 ottobre 2005. Inoltre, il presidente evidenzia che, nell’ottica di ridurre il conflitto con il mondo agricolo per i danni che la specie inevitabilmente crea, l’Ente ha avviato da anni un ambizioso progetto per ridurre gli effettivi numerici in modo “ecologico” che, in rispetto a quanto previsto nel piano di contenimento, considera la fornitura in comodato d’uso alle aziende agricole richiedenti, al fine di proteggere le colture di maggior pregio, di pastori/recinti elettrici; la ripresa del controllo numerico delle popolazioni di cinghiali attraverso le catture mediante chiusini e il successivo trasferimento degli animali a ditte faunistico venatorie autorizzate disponibili all’acquisto; che, così come riportato dal presidente del Parco Rocco Luigi Lombardi, l’Ente Parco ha già implementato la fase di controllo mediante recinti elettrici coinvolgendo circa 70 aziende del territorio, a cui sarà ultimata la consegna dei recinti elettrici nei prossimi giorni; che l’Ente Parco vuole porre in essere anche la fase di cattura e che, all’uopo, intende coinvolgere, attraverso una richiesta di manifestazione di interesse, direttamente gli agricoltori del Parco, in particolare del versante potentino, maggiormente colpito dai danni, affidando in gestione appositi chiusini realizzati secondo dettami tecnici forniti dall’Ente e sotto il diretto controllo del Parco e degli enti di vigilanza competenti; che l’Ente Parco intende costruire un recinto di raccolta dei cinghiali catturati da cui veicolare tali animali verso le aziende acquirenti procedendo sia al ritiro presso le aziende agricole partecipanti, sia alla successiva custodia anche mediante l’utilizzo dei selecontrollori del Parco; che tale pianificazione, in fase di inoltro ai competenti organi regionali e ministeriali per la definitiva autorizzazione, prevede tuttavia, per poter essere implementata, una necessità finanziaria quantificata in 60.000 euro, attualmente non nelle disponibilità del Parco. I presidenti dei due organi del Parco intendono impegnare l’intera comunità del Parco e il Consiglio direttivo a definire ogni azione necessaria al reperimento di tali risorse. Inoltre, il presidente del Parco e il presidente della Comunità del Parco procederanno con una richiesta di incontro e audizione immediata da rivolgere ai presidenti della Giunta regionale e del Consiglio regionale e agli assessori all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Basilicata, tesa alla condivisione delle strategie descritte e al reperimento delle risorse necessarie. Infine, il presidente Lombardi informa che sono in fase finale di trasferimento, da parte della Regione Basilicata, i finanziamenti necessari per completare il risarcimento dei danni a tutto il 2010.
Vito Sacco