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Cultura della libertà, convegno a Melfi

Non esiste un modo migliore per celebrare la Libertà se non attraverso la memoria di quanti hanno contribuito a far evolvere nel corso dei secoli, fino ad oggi, il concetto stesso di libertà, non come ideale fine a se stesso, ma come costruzione di un’ “Etica della Responsabilità”, legato all’intervento diretto dei cittadini nella vita sociale e territoriale della comunità. Da questo presupposto e a partire da molti altri temi si è sviluppato l’incontro svoltosi sabato scorso nella Sala Consiliare del Comune di Melfi, intitolato “La Cultura della Libertà nell’impegno civile dei cittadini”. Il convegno è stato organizzato grazie al prezioso contributo dell’Università Popolare “Francesco Saverio Nitti”, della FIDAPA-Sezione di Melfi, del Lions Clubs Melfi e di Libera Vulture-Melfese e rientra sia nell’ambito del cerimoniale della IV edizione del festival della Cultura, cogliendo come occasione l’inaugurazione dell’anno accademico 2012-2013 presso l’Università popolare “F. S. Nitti”.Ospite eccezionale il giudice Ferdinando Imposimato, Presidente onorario Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione che ha svolto una “lectio magistralis” sul valore esemplare che assume la legalità in un paese, come l’Italia, dominato dalla corruzione. Il dibattito si è poi articolato attraverso i saluti di Rosa Masi, Presidente Lions (Sezione di Melfi), di Flora Guarino Presidente della FIDAPA (Sezione di Melfi) di Liberato Canadà, referente dell’associazione Libera Vulture-Melfese e del sindaco di Melfi, Livio Valvano.

Il “Deus ex machina” di un’organizzazione impeccabile è stata Rosa Zinna Berardi, la presidente dell’università popolare “F. S. Nitti” di Melfi, che ha voluto ringraziare l’impegno profuso da tutta l’università, dall’amministrazione comunale, dal Lions club di Melfi e dagli altri enti coinvolti. Si sono poi susseguiti gli illustri interventi di Francesco Florenzano, presidente UPTER dell’Università popolare di Roma, nonché presidente UNIEDA, Unione Italiana Educazione Adulti, il prof. Ermanno Bocchini, Ordinario di Diritto Commerciale presso l’Università degli studi di Napoli Federico II e rappresentante del Lions Club International al Consiglio d’Europa. A coordinare gli interventi la giornalista Giovanna Telesca.

Un tema, quello della cultura della libertà che è colonna portante di uno stato liberale e civile, dove il liberalismo, corrente filosofica ottocentesca e nobile dottrina che ha studiato, attraverso il pensiero di filosofi del calibro di John Locke, Thomas Hobbes, Jean Jacques Rousseau, i comportamenti dell’uomo politico nella società, o per meglio dire nel passaggio dallo stato di natura allo stato civilizzato, non va confuso, sminuito o svalorizzato attraverso l’identificazione con il “liberismo economico”, ossia l’ideologia improntata al libero mercato.

Un mercato che non è improntato alla libera iniziativa individuale, quanto al bieco utilitarismo, quindi ad una sorta di libertinaggio. Un mercato atavico in cui il concetto di libertà si degenera e il mercato diventa anarchico, privo di regole, aggressivo, spietato Tanto contro il liberismo quanto contro la falsa carità ‘la carità che uccide’ contro un’idea, ormai degenerata, di democrazia rappresentativa rispetto al significato originario che ne attribuiva lo storico e filosofo politico Norberto Bobbio è scagliata la relazione del prof. Bocchini che ha precisato: “Dobbiamo andare in sala operatoria perché la democrazia rappresentativa è malata al cuore, necessità di un’operazione chirurgica per risorgere e per ricostruire il futuro – ed incalza – oggi la libertà rappresentativa distrugge la partecipazione del popolo perché ad un certo punto della nostra storia la democrazia ha tradito la rappresentanza”. Ne condivide gli intenti anche il presidente Lions Club di Melfi Rosa Masi che sulla scia della differenza tra “libertà da” e “libertà di”, in riferimento al ruolo dello Stato ha precisato: “Lo Stato, deve intervenire sia nella fase organizzativa che in quella della promozione del patrimonio delle risorse umane E in ciò le Istituzioni assumono un ruolo fondante, devono essere di supporto, senza invadenza, senza strumentalizzazioni, perché la sfera intellettuale e lo spirito del Genio creativo non siano mai intrappolati in regole e congetture e che siano rispetto della pluralità delle espressioni artistiche, dall’arte alla letteratura, dalla scrittura alla poesia”. “Dal lontano 1917 – conclude il presidente dei Lions – la costanza, la dedizione, la tenacia con cui il Lions International Club si è speso a difesa dei diritti umani fondamentali del genere umano, ci hanno portato fin qui, a distanza di 95 anni, a rimarcare l’impegno in favore dei più deboli e a difesa di un principio inviolabile, la Libertà, che per nessuna ragione può essere calpestata”.

 

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