De Filippo: “Tutelare le lobby geografiche”
“È necessario accudire, tutelare e mettere in rete i luoghi positivi di buona politica e buona amministrazione, che esistono anche nel Mezzogiorno, e questo dobbiamo farlo contro la più potente delle lobby, quella delle cartine geografiche, che ha stabilito che a sud del Garigliano non c’è altro che una tundra malavitosa, nascondendo la realtà che questa area può essere la vera opportunità per il Paese”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, intervenendo a Napoli al convegno della CGIL “Buona politica e buona amministrazione”.
“Da parte nostra – ha detto De Filippo – dobbiamo esercitare al massimo le virtù di sobrietà per dare dignità alla politica, ma ancor più per dare servizi essenziali ai nostri cittadini, a partire dalla sanità. Le nostre classi dirigenti del Mezzogiorno su questo non hanno dato prove positive, determinando in molti casi disservizi e commissariamento della gestione. È questo ancora una volta aggravato dalla lobby geografica per cui una sequenza di morti in un ospedale del Nord è notizia di ultima pagina di cronaca, al Sud è questione da porre a carico e colpa di una classe dirigente”.
De Filippo ha poi parlato anche di fondi europei. “La finalità di coesione espressamente data dall’Europa deve vederci impegnati a sfruttarli al massimo per far recuperare posizioni al nostro Mezzogiorno, e questo è un tema su cui deve misurarsi la nostra classe dirigente per rendere credibili le richieste ulteriori di programmi di ripresa con investimenti nell’automotive, nell’agricoltura, nel manifatturiero, nelle peculiarità di ciascuna terra, come nel caso della Basilicata, in quello energetico, un pieno che a livello locale, abbiamo rafforzato con un contratto di settore che ha messo intorno al tavolo sindacati, imprese e grandi gruppi”.
Il Presidente lucano ha poi evidenziato il ruolo insostituibile della politica nella vita di una democrazia. “Il pubblico ha margini per rendere la sua azione competitiva – ha detto – e questi margini si chiamano politica e amministrazione che sono un concetto ulteriore e di maggior valore rispetto ad una acritica applicazione di modelli consolidati. Anche per questo credo che le competenze ‘tecniche’ debbano essere solo di supporto alle scelte politiche e che le esperienze di governi meramente tecnici possano rappresentare solo parentesi nella vita di un popolo, a pena di trovarsi di fronte al drammatico bivio tra una rigida burocratizzazione del governo degli avvenimenti, incapace di affrontare e risolvere i problemi, e una deriva oligarchica, in cui l’area della scelta politica viene affidata a una classe proclamata da qualcuno o autoproclamatasi ‘illuminata’. E dato che, come Churchil, sono convinto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per quelle sperimentate finora – ha aggiunto – c’è un rapporto imprescindibile tra la buona amministrazione e la politica”.