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Primarie PD, 28mila lucani alle urne

“Tra avversioni, critiche, scetticismo ed enfatizzazioni si sono svolte, anche in Basilicata, le primarie del Partito democratico, per dare la possibilità ad elettori ed iscritti del Pd di scegliere i candidati per le elezioni politiche del 24 febbraio 2013. Tempi ristrettissimi, regole da ‘rivedere’ e la scelta del 30 dicembre come data del voto facevano immaginare disimpegno e scarsa partecipazione. Invece la voglia di ‘esserci’, di scegliere, di condividere percorsi hanno portato ad un ottimo risultato: 28mila lucani si sono recati alle urne, per esprimere il proprio gradimento su coloro che hanno rappresentato la Basilicata in Parlamento nella legislatura che si chiude e su chi si propone per la prima volta”, ha dichiarato Antonietta Botta, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, sulla tornata elettorale di domenica 29 dicembre.

“La forza di un partito – ha aggiunto – si misura anche dal modo di porsi di fronte a sfide di queste dimensioni. Nessuno può obiettare sull’importanza delle primarie, in un momento nel quale l’anti-politica, il populismo e la demagogia sembrano dominanti. La bella partecipazione ha dimostrato che i cittadini, se motivati, sono capaci di contribuire con serietà a determinare conferme e cambiamento; il Pd ha rafforzato così la sua centralità, ha ravvivato la dialettica interna ed ha ridato valore alle donne e agli uomini che, condividendone finalità, idee e programmi, troppe volte sono stati umiliati ed offesi per il solo fatto di ritenere fondamentale l’esistenza dei partiti”. Botta ha anche risposto a chi pensava che le primarie non avessero portato sostanziali novità in Basilicata: “Io inviterei questa gente a leggere meglio i dati. Per la prima volta si è votato con il sistema delle doppia preferenza di genere, e circa il 70% degli aventi diritto (20mila lucani) hanno scelto di votare un uomo e una donna. E questa io la considero una cosa molto importante. Le donne sono in campo, e quando alcune piccole e semplici regole ‘aprono’ delle opportunità, gli effetti sono straordinari”.

Infine, secondo la presidente della Commissione “questo risultato ci consentirà di presentare agli elettori della nostra regione una lista di candidati che vedrà la presenza di almeno due donne in posizione utile per essere elette in quanto, il regolamento per le primarie del Pd prevede che, in ogni caso, nessuna Unione regionale può scendere sotto la soglia minima del 33% della rappresentanza di genere tra le posizioni eleggibili, al fine di concorrere all’obiettivo nazionale della soglia del 40%, cioè del rispetto della norma antidiscriminatoria. Quello che è accaduto con le primarie del Partito democratico è la conferma della necessità di una legge elettorale regionale che preveda, in Basilicata, la doppia preferenza , e che consenta alle donne l’opportunità di competere e di sottoporsi al giudizio degli elettori, uomini e donne”.

 

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