Lecce, richiesta la sospensione delle esercitazioni in mare nel poligono di Torre Veneri
Fermare le esercitazioni in mare nel poligono di Torre Veneri, almeno fino al momento in cui non si procederà alla bonifica dei fondali. E’ la richiesta che l’amministrazione comunale di Lecce farà all’Esercito italiano che, con la Scuola di cavalleria, gestisce la struttura di addestramento militare dalla fine degli anni ‘50. Infatti, è stata approvata all’unanimità la mozione di Lecce Bene Comune, illustrata dal capogruppo Carlo Salvemini, con il quale si impegna il governo cittadino a comunicare la posizione maturata a Palazzo Carafa. Ma l’ultima parola su questo tema spetta al ministero della Difesa, anche se sulla questione, che pure negli anni scorsi si era affacciata nel dibattito politico, c’è adesso un atto di indirizzo politico del quale bisognerà tener conto, partendo dal consiglio monotematico annunciato per i prossimi mesi dall’assessore all’Ambiente Andrea Guido con il generale di corpo d’armata Massimo De Maggio, che tra l’altro è di origini leccesi.
I documenti ufficiali, soprattutto quelli della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, ma anche le recenti dichiarazioni rese pubblicamente, attestano una situazione molto critica. All’atto pratico, non è mai stata fatta una bonifica dei fondali (non almeno in maniera ufficiale). In aula , il consigliere di maggioranza Giuseppe Ripa ha confermato un passaggio di un comunicato dei giorni scorsi di Guido, ed ha raccontato che “si è tollerato il fatto che qualche sub asportasse i bossoli”, soprattutto rame ed ottone. “Troverete più proiettili che scogli” ha aggiunto Ripa rivolgendosi a Guido, il cui intento è di inviare i sommozzatori dell’Ufficio ambiente a verificare ulteriormente la situazione.
L’approvazione della mozione è stata piuttosto travagliata, anche se il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ha manifestato la condivisione dello spirito della stessa. Così come non è un caso che il comandante della Scuola di cavalleria, Generale Flaviano Godio (in carica dal settembre 2012), stia seguendo con particolare attenzione la vicenda e, se da un lato ha manifestato la massima disponibilità e trasparenza, dall’altra ha paventato il rischio di danno economico per il territorio qualora il poligono dovesse chiudere i battenti. Intorno al centro di addestramento e alla scuola gravitano persone, forniture, indotto.
Anche la magistratura di Lecce è al lavoro per vederci chiaro: il sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di discarica abusiva e l’8 febbraio i carabinieri del nucleo operativo ecologico hanno effettuato un blitz nel poligono. “La presenza del generale De Maggio – ha specificato Guido – servirà anche per acquisire tutte le schede tecniche relative al munizionamento utilizzato nella base. E’ un aspetto molto rilevante della questione, che aveva provocato le perplessità anche dei commissari parlamentari per quanto riguarda l’impossibilità di appurare la provenienza di alcuni lotti, e che consentirà di escludere con certezza la presenza di uranio impoverito nei proiettili. L’Esercito ha comunque sempre categoricamente smentito un’eventualità del genere”.