Finanziaria 2011, si discute in Regione
L’ammontare complessivo della manovra finanziaria – ha spiegato De Filippo – nel 2011 sarà pari a 3 miliardi 188 milioni di euro, con una riduzione rispetto alle previsioni iniziali dell’esercizio 2010 dell’8,8 per cento, pari a circa 308 milioni di euro. In particolare, per quanto concerne le entrate, tenendo conto dei crediti da riscuotere e delle giacenze presunte, nel bilancio si 2011 prevede uno stanziamento di cassa di circa 3,788 miliardi di euro. Con riferimento alle uscite l’ammontare complessivo delle autorizzazioni di spesa per l’esercizio 2010 è stato stimato in 3,109 miliardi di euro. Dall’esame dei risultati differenziali del bilancio 2011 si evidenzia che il totale delle entrate correnti verrà quasi interamente utilizzato per spese di parte corrente e che il risparmio pubblico migliora rispetto all’esercizio 2010 grazie ad una consistente riduzione delle spese correnti, in primo luogo per il personale. Si registra inoltre una notevole riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato, pari a 112.786. 297 milioni di euro, così ripartita tra i vari Dipartimenti: Infrastrutture, 63.043.700; Ambiente, 9.763.875; Salute 14.600.686; Agricoltura 8.184.218; Formazione, 6.183.431; Attività produttive, 11.010.387. Alla luce dei minori trasferimenti il presidente ha illustrato le linee guida della manovra finanziaria.
La legge finanziaria regionale per il 2011, (ddl sulle “Disposizioni per la formazione del Bilancio di previsione annuale e pluriennale della Regione Basilicata”) intende realizzare una ragionata razionalizzazione di tutte le risorse a disposizione, orientata agli obiettivi ed ai programmi di governo, prestando attenzione alla tenuta dell’equilibrio di bilancio. “Difatti – ha spiegato De Filippo – ai fini del contenimento della spesa regionale ed al rispetto del patto di stabilità anche nella legge finanziaria 2011 viene confermato il divieto di istituire nuovi comitati, commissioni e altri organi collegiali che comportano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, oltre al divieto di integrare quelli preesistenti. Di rilievo – ha sottolineato – è la disposizione relativa agli enti strumentali laddove, in particolare, si stabilisce che le spese finali di tali enti non potranno essere superiori al complesso delle entrate accertate nell’anno, con una novità rispetto alle leggi finanziarie regionali precedenti, in cui al Collegio dei revisori dei conti viene attribuito un ruolo di verifica delle azioni poste in essere dagli enti ai fini del conseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa. Particolare attenzione – ha aggiunto – è rivolta alle disposizioni in materia di sostegno all’economia, alle famiglie ed alla cooperazione territoriale. Ai fini del miglioramento dei servizi erogati agli studenti dell’Università degli Studi della Basilicata, viene concesso un contributo all’Azienda regionale per il diritto allo studio universitario della Basilicata, per le spese delle residenze, del servizio mensa, dei trasporti e di altri servizi. In materia di economia, la legge finanziaria regionale istituisce un fondo di garanzia per il capitale circolante delle imprese, con una dotazione di 10 milioni di euro. Vengono, altresì, previste misure economiche per la cittadinanza solidale. Notevole importanza rivestono i fondi destinati alla ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, alla politica agricola regionale, alla forestazione e quelli destinati al progetto ‘Vie Blu’. Vengono riconfermate le disposizioni relative allo stanziamento finalizzato al Fondo di prevenzione e solidarietà per le vittime dell’usura e dell’estorsione, alla concessione di contributi ai Comuni e agli Enti pubblici, per l’anno 2011, per la stabilizzazione dei lavoratori Asu autofinanziati e per l’inserimento lavorativo dei soggetti diversamente abili ed un contributo alle Amministrazioni provinciali per l’attuazione del piano provinciale di supporto organizzativo per il trasporto e per l’attivazione di progetti educativi individualizzati per gli studenti diversamente abili o in situazioni di svantaggio. È previsto, altresì, un sostegno regionale alla qualificazione dei servizi educativi nelle scuole del primo ciclo di istruzione”.
“Varie – ha aggiunto il presidente De Filippo – sono le disposizioni in materia di governance territoriale e settoriale, sulla base delle disposizioni nazionali in materia di esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali dei Comuni ( decreto legge n. 78 del 2010 convertito in legge n. 122/2010) e degli assetti interni al Servizio idrico integrato dei rifiuti ( legge n. 42/2010). La legge finanziaria prevede un ripensamento dei percorsi di governance territoriale e settoriale che hanno determinato la politica regionale degli ultimi anni. In particolare, prevede l’esercizio in forma associata delle funzioni fondamentali di amministrazione, gestione e controllo, di polizia locale, di istruzione pubblica, gestione degli asili nido, assistenza scolastica e di altre funzioni concernenti i Comuni, il cui limite demografico minimo è quello dei 5.000 abitanti. Tutto attraverso la concertazione fra Regione e Anci di Basilicata in ordine alla predisposizione del disciplinare tipo della convenzione costitutiva della gestione associata. Questo diverso assetto è imperniato su due linee fondamentali: la previsione di aree programma che assicurino, attraverso la costituzione di apposite conferenze di sindaci, la rappresentanza dei territori nella gestione delle politiche regionali con la conseguenza del superamento delle Comunità locali e con l’estinzione definitiva della Comunità montane; altro principio è l’estensione a tutti i Comuni lucani dell’esercizio delle funzioni associate, in modo da concretizzare sull’intero territorio regionale adeguati presidi amministrativo – istituzionali, realizzando i principi dell’efficacia e dell’efficienza dei relativi compiti. Altra misura di interesse è la diversa gestione del Servizio idrico integrato e quello di gestione dei rifiuti con la conseguente abrogazione dell’attuale sistema di governo delle Autorità d’ambito. Il nuovo modello prevede, invece, una apposita Conferenza interistituzionale di gestione dei rifiuti fra tutti i Comuni lucani alla quale aderiscono sia le Province che la Regione. Inoltre, la gestione associata si ispira a due principi ordinatori: dare mandato al Dipartimento Salute per promuovere la concertazione sui territori e procedere all’allineamento dei preesistenti ambiti sociali di zona ai nuovi ambiti socio-territoriali; il finanziamento dei piani sociali di zona segue la nuova dimensione geografica dei predetti ambiti socio-territoriali”. “E’ evidente – ha sottolineato – che le previsioni relative al bilancio sono reali, ma suscettibili di aggiornamenti alla luce, anche, di quanto verrà deciso nelle Commissioni e degli esiti della discussione del Consiglio regionale, tenendo conto anche delle eventuali modifiche apportate, nel frattempo, dal Governo centrale”. A presiedere la seduta il consigliere Mazzeo Cicchetti (Idv), in qualità di presidente della II commissione, “Bilancio e programmazione”. Presenti al lavori i consiglieri Mollica (Mpa), Navazio (Ial), Falotico (Plb), Benedetto e Autilio (Idv), Dalessandro, Robortella e Pittella (Pd), Romaniello (Sel), Pagliuca, Mattia Venezia, Napoli e Castelluccio (Pdl), Singetta (Api), Scaglione (Pu), Ruggiero (Udc). Hanno partecipato ai lavori i dirigenti della Presidenza della Giunta regionale, Angelo Nardozza e Maria Grazia Delleani.