BasilicataCultura

Presentato il nuovo libro di Domenico Notarangelo

La ‘Sala Levi’ di Palazzo Lanfranchi come scenario suggestivo per presentare al pubblico ‘C’ero anch’io’, l’ultima fatica di Domenico Notarangelo, fotografo e giornalista, ma anche una delle fonti storiche più importanti dell’intera regione, come testimoniato dal suo archivio, un ‘tesoro’ da custodire, che potrebbe tornare utile, specie alle nuove generazioni. L’idea di scrivere questo libro, molto probabilmente, è nata nell’autore nel 2010, anno in cui si trovava in un letto d’ospedale: una lunga degenza causata da un’ischemia che, per l’avvenire, ne avrebbe limitato le facoltà motorie. Ma Notarangelo, a 80 anni, ha avuto il coraggio di prendere carta e penna e di riannodare il nastro della sua vita  ripercorrendone le tappe più significative. E così, in modo autocritico, ricostruisce i cambiamenti più profondi avvenuti in Basilicata nella sua lunga militanza politica nelle fila del PCI materano, di cui è stato segretario cittadino. Un ‘compagno’ ortodosso nel dopoguerra, e maturo per il compromesso storico che, fortemente voluto da Enrico Berlinguer nel 1973, avrebbe dovuto riavvicinare la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista, per garantire una larga base di consenso a una politica di riforme.

Ma nel libro, l’autore rievoca anche le amicizie e gli incontri con Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, Franco Rosi, Gian Maria Volontè e Giorgio Amendola, personaggi che hanno contribuito ad accrescere la notorietà della Basilicata, regione sino ad allora piuttosto sconosciuta.

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