Convegno a Marsico Nuovo sulla gestione del cinghiale nel Parco dell’Appennino Lucano
La presenza dei cinghiali e i danni che essi provocano alle colture e alla flora, sono problemi che accomunano molte aree protette in tutta Italia, dove il numero di questo tipo di ungulati continua a crescere con regolarità. Delle implicazioni e delle possibili soluzioni al problema, si è discusso ieri a Marsico Nuovo, in occasione del convegno sul tema “Programma per la gestione del cinghiale nel Parco Appennino Lucano”, organizzato dallo stesso Ente Parco, a cui hanno preso parte rappresentanti istituzionali, delle organizzazioni di categoria ed esperti del settore faunistico. Dopo il saluto del sindaco di Marsico Nuovo Domenico Vita, ha introdotto il tema Rosalia Botta, responsabile dell’ufficio Natura dell’Ente Parco, a cui sono seguiti gli interventi degli esperti, Egidio Mallia, esperto faunista e veterinario del Parco Regionale di Gallipoli Cognato, e Federico Morimando, naturalista tecnico faunistico e Collaboratore di Federparchi. Tra i rappresentanti istituzionali, da registrare gli interventi del consigliere regionale e vicepresidente della terza commissione Attività Produttive e Territorio Pasquale Robortella, Mario Guariglia, Responsabile del CTA del Corpo Forestale dello Stato del Parco Appennino Lucano, Rocco Sileo, dirigente ALSIA Area Sviluppo Agricolo Ufficio Provinciale di Potenza, e Francesco Ricciardi, del Dipartimento regionale Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità – Ufficio Tutela della Natura.
Presente anche una folta rappresentanza delle organizzazioni di categoria e delle associazioni ambientaliste con Antonio Nicoletti Responsabile Aree Protette di Legambiente, Angelo Milo, Direttore della Coldiretti di Basilicata, Donato Distefano, Presidente della CIA di Basilicata, Pierpaolo Magaldi, Vicepresidente di Confagricoltura Potenza, e Nicola Manfredelli, Vicepresidente della cooperativa Copagri. Le conclusioni dei lavori saranno affidate al presidente del Parco Appennino Lucano Domenico Totaro, e a Giampiero Sammuri, presidente nazionale di Federparchi-Eurparc.
Il convegno ha lo scopo di approfondire la tematica tenendo conto anche dello studio che il Parco ha promosso sulla diffusione del cinghiale nel territorio dell’area protetta e sulla prevenzione dei danni da esso provocati, onde attenuare il rapporto di conflittualità tra la presenza del cinghiale e le attività antropiche. Va ricordato, inoltre, che uno dei quattro progetti che il Parco Appennino Lucano, in collaborazione con altri Parchi, ha presentato al ministero dell’Ambiente in adesione alla direttiva per la conservazione della biodiversità, riguarda proprio l’impatto del cinghiale sul patrimonio di biodiversità, considerando che la gran parte dei progetti elaborati finora riguardano il solo impatto del fenomeno sulle attività agricole.