L’ospedale di Tinchi nel ‘buco nero’ della ‘Sanità spa’
Medici faccendieri, imprenditori spregiudicati, amministratori infedeli. La salute degli italiani è messa a rischio da una vera e propria Spa che a colpi di sprechi e mazzette, sottrae alla collettività un fiume di soldi e servizi preziosi che potrebbero invece essere destinati alla prevenzione e all’assistenza di tutti.
L’aspetto buio della nostra Sanità coinvolge anche Tinchi con il rigore dell’inchiesta nel nuovo libro di Daniela Francese, giornalista impegnata sui temi della biopolitica e dei diritti umani attraverso scritti, conferenze e docenze. “Sanità Spa” (Newton Compton editori) è un’indagine a trecentosessanta gradi, politica ed economica, su tutto ciò che non va nella cura degli italiani.
Sono decine i milioni di euro che ogni anno vengono bruciati, e Tinchi ne è la prova del malaffare fatto sistema, cosi Daniela Francese lo scrive in dieci righe. L’ospedale di Tinchi – scrive – “è vittima di un vero e proprio piano criminale, lo stanno letteralmente smontando pezzo dopo pezzo, reparto dopo reparto. Negli anni scorsi avevano illuso il grande bacino di utenza locale (50.000 persone in inverno e ben 350.000 come in questi giorni d’estate) che per le chiusure di ristrutturazioni sarebbero servite per ammodernare il nosocomio. E infatti sono stati spesi svariati milioni di euro, solo che nel frattempo hanno deciso di chiuderlo definitivamente per “regalarlo” a una fondazione privata che si occuperà di “ricerche in neuropsichiatria infantile”. Nei giorni prossimi smantelleranno anche gli ultimi reparti rimasti, compreso il laboratorio di analisi e il pronto soccorso”
Daniela Francese analizza i capitoli del malaffare e mette insieme una radiografia completa delle iniziative truffaldine (e non solo) che minano il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini, garantito dalla Costituzione. Un testo arricchito da grafici e norme che costituiscono altrettanti spunti di riflessione per affrontare le sfide del futuro. Sanità spa racconta ogni piega di un fenomeno dilagante che rischia di mettere in ginocchio il settore e aiuta a conquistare la piena consapevolezza di un nostro diritto fondamentale in un momento in cui, oltre che con i mali che affliggono la sanità, ci troviamo a dover fare i conti con i tagli dovuti alla crisi.
E’ giunto il momento che la politica Lucana dia prova di quanto consideri la salute un bene comune, di quanto abbia a cuore la stabilità sociale.