Fiat, la situazione a Melfi è difficile, ma con futuro produttivo
”Per i lavoratori lucani, e le loro famiglie, la cassa integrazione non e’ stata certamente una bella notizia, ma il sito dell’automotive di Melfi ha un ora un concreto segnale di poter programmare la produttiva’ per gli anni avvenire dando ragione a quanto da sempre abbiamo sostenuto, ossia che non andava drammatizzato il momento allorquando vennero annunciati 24 mesi di cigs”. E’ quanto dichiarano il segretario provinciale dell’Ugl metalmeccanici di Potenza, Donato Russo e Giuseppe Giordano, segretario Regionale dell’Uglm Basilicata.
“Siamo sempre stati fiduciosi sul progetto della Fiat, l’avvio della procedura di cassa integrazione nello stabilimento di Melfi, apriva quelle giuste ed opportune prospettive future di mercato. La produzione della SATA si diffonderà a macchia d’olio in una gamma di mercato mondiale permettendo di ossigenare una uscita dalla crisi più veloce possibile. Certamente per il bene salariale ed occupazionale dei lavoratori abbiamo sempre scongiurato che si giungesse alla fase straordinaria di cig, ciò – proseguono i sindacalisti Ugl – ha dato forza maggiore e necessariamente per consentire al sito di Melfi di poter modificare gli impianti destinati alla produzione dei due modelli totalmente nuovi nel 2014: un utility vehicle del marchio Jeep e della nuova Fiat 500X. Una volta ultimati gli interventi di ammodernamento, l’impianto avrà una flessibilità enorme perché sarà predisposto per costruire fino a quattro modelli diversi sulla stessa linea: quando la produzione raggiungerà il pieno ritmo, la fabbrica sarà in grado di costruire 1.600 vetture al giorno su tre turni di lavoro. Esso è coinvolto in un investimento complessivo superiore ad un miliardo di euro e vedrà l’installazione della nuova piattaforma ‘Small Wide’, una delle tre architetture chiave per Fiat-Chrysler. Di sicuro l’andamento del mercato dell’Auto e’ sotto gli occhi di tutti, la scommessa lanciata da Marchionne per la Basilicata non a caso e’ stata definita ‘’non per deboli di cuore’’ e il motivo sta nel rilancio del marchio su una fascia di mercato non tradizionale per il Lingotto, che implica infatti la ristrutturazione della fabbrica. Per il ruolo di responsabilità al quale siamo tutti chiamati, nella consapevolezza di sforzarci a fare bene nell’interpretare questa crisi, và attuato un cambiamento, con un sussulto di responsabilità: ritornare all’italianità del prodotto. Dal canto nostro – concludono Russo e Giordano – comunque vigileremo sempre sull’andamento del nuovo progetto che Fiat si e’ dato perché questo e’ il mestiere del sindacato e perché noi dell’Ugl stiamo mettendo, come abbiamo sempre fatto, tutto il nostro impegno”.