Femminicidio a Taurisano. Uccide la moglie, poi si toglie la vita
Il terribile fatto di cronaca occorso lunedì a Taurisano, a distanza di 48 ore, lascia ancora attoniti per le modalità con le quali è stato consumato. Francesco Capone, 46 anni, ha prima sparato all’ex moglie, Erika Ciurlia, uccidendola, poi si è tolto la vita. Alla base del gesto, probabilmente, la non rassegnazione da parte dell’uomo per la fine della sua storia con la consorte. I due, infatti, avevano deciso di separarsi poco tempo prima. Ma lunedì Capone ha convinto l’ex moglie a raggiungerlo nel garage della sua abitazione, in via IV Novembre, per salvare il matrimonio. L’uomo avrebbe tentato un approccio sessuale con la donna, venendo respinto.
La donna, in seguito, si sarebbe rimessa in macchina (una Fiat Punto) per andarsene, ma è stata colpita e uccisa sul colpo dal proiettile di una calibro 7,65, detenuta illegalmente dall’ex marito. A questo punto, l’uomo sarebbe entrato nell’abitacolo della vettura e si sarebbe suicidato. I corpi sono stati ritrovati dal figlio 18enne della coppia.
L’assessore allo Sviluppo economico, Loredana Capone, ha diffuso una nota in merito al fattaccio di Taurisano: “Non è sopportabile il dolore della morte dell’ennesima donna, vittima della più feroce violenza maschile. Non è un colpo di una mano anonima, nè di una mano sconosciuta, ma la stessa mano che ha carezzato i propri figli. Per mano del padre dei suoi figli, Erika è morta. Assassinata. E poi c’è il dramma ulteriore, ovvero il suicidio dell’uomo. La tragedia per i figli. Il dolore personale e quello della comunità di Taurisano saprà mutare il dramma in una nuova forma di convivenza, saprà tramutarlo in forza e accoglienza. Forse abbiamo consumato anche il senso della parola femminicidio. In questo nostro tempo vorticoso, si è insinuata una pervasiva luce grigia che tenta di opacizzare il valore di troppe cose, della vita. Non lo permetteremo. Insieme alla comunità di Taurisano, alla gente salentina, urliamo il nostro “mai più”. Anche Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, ha voluto esprimere la sua opinione sul femminicidio consumato nel centro leccese: “E’ dentro un contesto globale di cultura, di organizzazione dell’immaginario del vocabolario che noi dobbiamo leggere alcuni fatti di cronaca nera che veramente ci tolgono il fiato. È dentro un contesto di violenza verbale, di razzismo che prova a fare delle diversità l’oggetto di una caricatura, che noi possiamo inserire tante terribili cose a cui non possiamo rassegnarci. E’ il femminicidio che ogni giorno miete la propria vittima. Ieri a Massa Carrara, oggi a Taurisano. Ancora una donna che viene punita per il suo atto di libertà – ha aggiunto Vendola – una donna che viene punita dal suo uomo, capace anche di sopprimere se stesso, la propria vita, pur di non riconoscere la libertà a colei che considerava una sua proprietà privata. Ha avuto bisogno di negarle la vita per poterle negare la libertà. Per parlare di femminicidio oggi bisogna, in positivo, parlare della libertà della donna”.