Grande successo a Metaponto per ‘L’Eterno dono delle Muse’
Strepitoso successo di pubblico per «L’eterno dono delle Muse», andato in scena alle Tavole Palatine di Metaponto il 25 agosto scorso. Nella magia del tempio di Hera, sono stati magistralmente declamati i versi più belli di Alceo, Anacreonte e Saffo, in italiano – anche nelle famose traduzioni di Salvatore Quasimodo – e in greco antico.
Ideato dalla prof.ssa Angela De Benedictis, lo spettacolo si presenta come un percorso poetico-musicale che lega indissolubilmente lirici greci e cantautori contemporanei: la politica, l’amore, il vino, l’anticonformismo sono vissuti da entrambe le categorie tramite l’unione inscindibile di musica e parola. Per questo, le più belle canzoni di De André, Vecchioni, Branduardi, Nannini, Jovanotti e altri hanno intervallato la declamazione dei frammenti, che, come è stato scientificamente dimostrato dagli studi più recenti, erano sempre accompagnati da una base musicale.
Coordinato da Giovanni Quinto e diretto da Daniele Onorati, il lavoro si è avvalso di circa una ventina di ragazzi provenienti dal Liceo Classico “G. Fortunato” di Pisticci (alunni ed ex alunni), i quali da attori, musicisti e cantanti consumati hanno creato un mix perfetto di antico e contemporaneo. Giovani, vecchi e bambini presenti hanno seguito in religioso silenzio, catturati dallo scenario magico creato dalle Tavole e dalla dimostrazione concreta di come l’uomo progredisca, ma rimanga immobile. L’atemporalità delle emozioni umane ha fatto breccia nel pubblico, composto da esperti e meno esperti, nonché dalle principali autorità del Metapontino, tutti entusiasti del risultato finale.
Tutto scorre. Tutto cambia forma e tempo, ma non la propria sostanza. Se si scopre che Alceo e De André, Archiloco e Baglioni, Saffo e la Nannini affrontano la vita alla stessa maniera, nonostante i millenni di distanza, allora il greco, in barba a tutti coloro che continuano a chiamarla “lingua morta”, vive come linfa di questa terra, disposta a dissetare chiunque voglia, fino in fondo, conoscere se stesso.
Federica Scazzarriello