Continua il progetto ‘Biancone’ nel Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane
Continua in Basilicata lo studio sul Biancone (Circaetus gallicus) iniziato nel 2010 dal Parco Regionale Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane in collaborazione con l’Osservatorio Faunistico della Regione Basilicata e l’Università di Alicante (Spagna). La ricerca ha giá permesso per la prima volta in Italia di acquisire, attraverso il marcaggio con trasmittenti satellitari di 5 individui, importanti dati sulle strategie migratorie adottate della specie. Il progetto prosegue grazie alla possibilità di impiego di due trasmittenti messe a disposizione dall’Università di Alicante, che in collaborazione anche con il CRAS di Matera, ha consentito, nella stagione riproduttiva 2013, di marcare due giovani Bianconi.
“Le trasmittenti, dal peso di 45 grammi (meno del 3% del peso delle aquile) – dichiara Egidio Mallia, veterinario del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane – funzionano tramite telemetria satellitare, una tecnica attraverso la quale è possibile seguire le migrazioni degli uccelli attraverso piccole radio alimentate da pannelli solari. Questi strumenti, che sono stati applicati tramite un leggerissimo “zainetto” pochi giorni prima che le giovani aquile si involassero dal nido, inviano dei dati (coordinate, ora e data) che sono poi scaricabili da internet”.
Il Biancone è un’aquila che nidifica in ambienti mediterranei, si nutre quasi esclusivamente di serpenti, e trascorre l’inverno prevalentemente in Africa. Grazie al sistema GPS è possibile localizzare i bianconi con precisione e quindi valutare le rotte di migrazione utilizzate per attraversare il Mediterraneo e il Sahara, nonché le aree di svernamento in Africa tropicale ed in Sicilia. “Tre delle 5 giovani aquile marcate negli anni scorsi – dichiara con rammarico Rocco Lombardi, presidente del Parco – purtroppo, sono state uccise illegalmente ad opera di bracconieri (una in Nigeria, una in Sicilia e una in Spagna), mentre delle altre 2, si sono persi i segnali in Africa per cause sconosciute”. Anche per le due giovani aquile marcate quest’anno sarà possibile seguire gli spostamenti quotidiani riportati su mappe nella sezione dedicata, presente sul sito del Parco www.parcogallipolicognato.it
Per informazioni è possibile contattare info@parcogallipolicognato.it. I primi risultati sono stati pubblicati nell’articolo “Extremely detoured migration in an inexperienced bird: interplay of transport costs and social interactions”, sulla rivista Journal of Avian Biology, e mostrano come queste giovani aquile, se riescono a seguire gli adulti esperti, raggiungono l’Africa attraverso la Francia, la Spagna e lo Stretto di Gibilterra, invece di attraversare direttamente il mar Mediterraneo.