A Melfi la rassegna ‘Diritti in piazza’
Nell’ambito della rassegna “Diritti in piazza”, organizzata a Melfi dall’Assessorato alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità, la compagnia teatrale de L’Albero porta in scena lo spettacolo “Diritte, umane”. Quattro attrici per quattro storie: l’infanzia violata, l’accesso al lavoro, la violenza domestica, il diritto alla vita in tempo di guerra. Racconti da cui viene fuori quanto facilmente e quotidianamente siano lesi i diritti delle donne. Lo spettacolo andrà in scena a Palazzo Donadoni; ognuna delle storie verrà raccontata in una stanza e il pubblico seguirà un percorso anche fisico di scoperta e condivisione del racconto. In scena Alessandra Maltempo, Cristina Palermo, Donatella Corbo e Francesca Laurita. La regia è di Vania Cauzillo.
“L’idea di “Diritte, umane” è nata durante una chiacchierata con Lucia Pennesi, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Melfi, che quest’anno ha deciso di arricchire l’offerta della rassegna “Diritti in Piazza” attraverso la messa in scena di una performance teatrale. Il primo pensiero è stato: bello, ma di cosa parliamo? Il tema dei diritti umani è sconfinato ed essi vengono violati quotidianamente, anche senza che ce ne si renda conto. Le prime a subire la violazione dei propri diritti sono le donne, in quanto ancora considerate la parte “debole” della società e di fatto discriminate e vittime di sopruso. Il nostro collettivo artistico è formato da donne e il nostro interlocutore istituzionale è una donna: da qui è venuta molto naturalmente la voglia di raccontare storie al femminile, ma questo non esclude una riflessione più ampia. Dalla guerra, una guerra lontana, per imparare dal passato, ad altre vicende, vicine a noi: le bambine che crescono nel degrado sociale, le donne che subiscono violenza domestica e quelle che non hanno diritto ad un lavoro, solo perché donne, una piaga tutta italiana. Un piccolo viaggio nelle vite di quattro donne simbolo, che chiedono con forza il rispetto dei propri diritti. E che continuano a camminare nel mondo Diritte e Umane, appunto” Vania Cauzillo, regista dello spettacolo.
Lo spettacolo sarà in scena presso il Palazzo Donadoni di Melfi con tre recite a sera alle ore 19, 20.30 e 22 nei giorni 1, 2 e 3 novembre. Si potrà assistere allo spettacolo solo prenotando al numero 3498243232
La Compagnia teatrale de L’Albero nasce a Melfi nel 2007 ed è costituita da attori, autori e cantanti professionisti che hanno alle spalle un’importante esperienza formativa e professionale comune, quella maturata nella Compagnia L’Albero di Minerva, riconosciuta nel 2003 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali come impresa di produzione teatrale nell’ambito del Teatro di Innovazione. Sperimentazione e contaminazione di linguaggi diversi sono infatti alla base del lavoro della compagnia, diretta e portata avanti da quattro donne lucane: si spazia dal teatro sociale a quello musicale, dal teatro ragazzi al teatro-danza. Ma l’Albero progetta e scrive in più direzioni, per riportare il teatro anche in luoghi non convenzionali attraverso format nuovi e originali. Un teatro che vuole riappropriarsi del rapporto autentico con il pubblico e che torna a raccontare e a divulgare senza fronzoli e intellettualismi.
“Diritti in Piazza” è una rassegna organizzata dal Comune di Melfi, assessorato alle politiche sociali e alle pari opportunità, con l’obiettivo di offrire stimoli e momenti di riflessione sul tema dei diritti umani. Dopo il successo dello scorso anno, che ha visto l’adesione di numerosissime persone, gente comune, tra volontari e curiosi, anche quest’anno si è voluta ripetere l’esperienza, apportando alcune significative novità. La prima, più importante, è nata dal desiderio e dalla consapevolezza di voler considerare il dibattito sui diritti umani un diritto di tutti, comprese le persone con disabilità, troppo spesso ancora escluse ed emarginate. Si è scelto così di rendere la rassegna sui diritti umani una rassegna senza barriere. I film proiettati e le rappresentazioni teatrali saranno fruibili da tutti, persone con disabilità e persone senza disabilità, garantendo il massimo dell’integrazione.