Recuperata ancora millenaria al largo di Trani
Un’ancora, probabilmente risalente all’epoca delle Repubbliche Marinare, è stata recuperata ieri al largo della costa Nord di Trani. La scoperta del reperto, lungo 6 metri, risale a due anni fa quando, casualmente, un sub la individuò durante un’immersione. Dopo un lungo iter per il suo recupero, con il sequestro dell’ancora da parte della Procura di Trani per evitare che potesse essere trafugata, è avvenuto il ripescaggio e il reperto, che presenta vaste incrostazioni, è stato sistemato in una vasca opportunamente predisposta per la sua conservazione, in attesa del restauro.
L’ancora, infatti, non può assolutamente rimanere a contatto con l’ambiente esterno, ma occorre garantirle un ambiente simile a quello in cui è rimasta immersa per quasi un millennio. Ad effettuare il recupero è stata la società tranese Nuova Oceanus Orca, di cui fa parte Umberto Papagno, il sub che ha scoperto l’ancora. E, per questo, l’oggetto è stato ribattezzato ‘ancora Papagno’ e, secondo gli esperti del Centro di cultura marinara, è simile a quella sul molo San Nicola di Bari. Dalle prime analisi, sarebbe stata lasciata da una galera, una nave veneziana che trasportava merci verso il basso Adriatico. Ma gli storici stanno valutando anche altre ipotesi circa la singolare scoperta che si accompagna a quella dell’ancora del Barion e anche a quella recuperata, negli anni ’60, in una galera veneziana vicino alla Dalmazia.