Il Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane ospita una giornata di studio sugli interferenti endocrini e lancia un progetto ideato dall’I.N.B.B. e dall’Arpab
Si è svolto con grande entusiasmo di pubblico la giornata di studio dedicata agli “Interferenti endocrini” presso la sede del Parco di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane che ha visto il coinvolgimento di tre Istituzioni: l’ARPAB(l’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente di Basilicata), il Consorzio I.N.B.B. (l’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi), e lo stesso Ente Parco ospitante. Ad accomunare i tre protagonisti un’unica parola chiave: “Ambiente” infatti il perno di tutto l’incontro è stata la presentazione di un progetto innovativo ideato dal Prof. Gustavo Mita, del consorzio I.N.B.B., che dovrebbe chiamarsi “ Conservazione delle biodiversità negli ecosistemi acquatici di alcuni Parchi della Basilicata e della Calabria”. “La fattibilità del progetto – spiega il prof. Gustavo Mita – deve avvenire in tutti i bacini idrici del territorio oggetto di studio mediante tre azioni: monitoraggio dei livelli di contaminazione da inquinanti; utilizzo di tecniche biotecnologiche per il loro risanamento; verifica dello stato di salute di animali e vegetali a contatto con l’ambiente acquatico. Il possibile costo totale dell’intervento, finanziato dall’Unione Europea tramite Life+, ammonta a 5.800.00,00 € di cui il 51,7 % di cofinanziamento”. La Dott.ssa Maria Corona, biologa presso l’ARPAB, ha fatto da moderatrice introducendo in primis il Presidente del Parco, Rocco Lombardi, che ha fatto gli onori di casa: “Oggi presenteremo un progetto ancora in fase embrionale ed unico nel suo genere, ho sposato subito quest’idea magnifica fiducioso di poter diventare, insieme ai due partner, i pionieri di un progetto a favore dell’ambiente che sia ‘Made in Basilicata’ ma che possa essere adottato in tutti i paesi Europei”. A testimoniare studi e ricerche svolte nel corso degli anni sulle acque lucane, già sotto la lente d’ingrandimento di fisici, chimici, biologi, dottori e professori, diversi interventi come quello sulle “Esperienze di monitoraggio sul lago di Pietra” presentato dal prof. Francesco Aliberti, docente presso l’Università Federico II di Napoli. “ Il monitoraggio sulla diga del Pertusillo – spiega il prof. Aliberti – ci ha fatto raccogliere tanti risultati che associati anche a quelli raccolti dall’ARPAB rappresentano un’enorme data base di informazioni mai gestite. Grazie a questo progetto, possiamo affrontare anche l’argomento sui parametri ecotossicologici ed ambientali nel monitoraggio dei corpi idrici, la piena applicazione del D. Lgs 152/06”. Rilevanti anche i risultati presentati dal C.R. Metaponto ARPAB sui “Casi-studio” come quello realizzato sul fiume Agri o inquinamento da droghe. Il prof. Luigi Mita ha invece affrontato il problema dell’antibiotico-resistenza, cioè il fenomeno grazie al quale un batterio risulta resistente all’attività di un farmaco. Secondo il prof. Mita bisogna effettuare uno studio pilota sulla presenza di farmaci nell’ambiente iniziando a mappare la situazione territoriale e lancia una provocazione: “Finanziare una ricerca è un lusso o una necessità?”. Forse la risposta a questa domanda va letta nell’intervento conclusivo da parte del presidente dell’ARPAB, ing. Raffaele Vita: “La Basilicata vive un momento di transizione ma dalle cose emerse da questo convegno si evince quella speranza e quel sogno che vogliamo realizzare. Firmeremo un protocollo per sottolineare questa collaborazione con il consorzio I.N.B.B. per realizzare studi sulle acque inquinate da idrocarburi, farmaci ecc”.