A Bari a rischio lavoro e carriera per centinaia di lavoratori
Sono davvero troppi i colpi di coda del Governo in uscita (ma ancora in carica) e quelli del Ministro dell’Istruzione sono ancor più odiosi per l’accanimento contro le categorie più deboli del personale della scuola, in questo caso precari ATA e docenti con problemi di salute. Nei giorni scorsi, infatti, il ministro Profumo ha firmato il decreto (ora alla firma di MEF e Funzione Pubblica) che, in ossequio a quanto previsto dalla spending review, comporta l’inquadramento dei docenti dichiarati “permanentemente inidonei all’insegnamento” (ma utilizzati in altri compiti) nei profili di assistente tecnico e amministrativo del personale ATA. Un demansionamento gravissimo che comporterà penalizzazioni economiche pesanti per questi docenti con problemi di salute, un aggravio delle loro condizioni personali e una complicazione organizzativa e gestionale di cui Dirigenti Scolastici, DSGA e segreterie, in questi tempi di già grave sofferenza per l’organico del personale ATA, non avevano certamente bisogno.
In provincia di Bari il provvedimento comporterà la graduale trasformazione di circa 150 unità (tra docenti inidonei e di laboratorio) in amministrativi e tecnici. Nella nostra provincia, infatti, i posti al momento vacanti per questa operazione, dopo tutti i tagli all’organico, sono poco più di 70 (52 amministrativi e 20 tecnici), insufficienti per la collocazione di tutto il personale, circostanza che comporterà l’immissione graduale, anno per anno, di questi docenti per tutti i prossimi anni fino al loro completo assorbimento. La trasformazione degli inidonei in amministrativi e tecnici, peraltro, non nuocerà soltanto ai protagonisti di questo demansionamento di massa, ma comporterà la totale cancellazione delle possibilità di lavoro del personale precario amministrativo e tecnico. Decine e decine di amministrativi e tecnici precari, di cui il MIUR si è avvalso in questi anni, che alle spalle hanno anche 10 anni di rapporti di lavoro annuali, ormai giunti a un passo dal ruolo, a causa di questo provvedimento, vedranno sfumare non solo l’opportunità del ruolo, ma persino la possibilità di continuare a lavorare con contratti a tempo determinato.
Contro questo spreco di risorse ed esperienze e contro questo vergognoso accanimento sui lavoratori precari abbiamo protestato fin da subito e più volte nel corso di quest’anno e torneremo a farlo il 10 aprile a Roma davanti al MIUR. Per difendere carriera e retribuzioni dei docenti inidonei dal demansionamento e l’occupazione e le famiglie di amministrativi e tecnici precari, siamo impegnati a chiedere il blocco del varo definitivo del decreto e siamo pronti a dare battaglia con le azioni legali che attiveremo immediatamente dopo l’inquadramento di questo personale nei profili ATA.