A Ercolano, duemila anni dopo, trovati neuroni integri in un cadavere sepolto dall’eruzione
A Ercolano, duemila dopo anni la disatrosa eruzione che provocò morti e danni immensi, lì come a Pompei, una importante scoperta. Il ritrovamento di neuroni perfettamente conservati nel cervello di una vittima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì Ercolano, Pompei e l’intera area vesuviana fino a 20 km di distanza dal vulcano. Il tragico evento naturale ha permesso la conservazione di resti biologici anche umani e adesso uno studio ha rivelato la scoperta, frutto di una collaborazione tra diversi istituti. Hanno infatti lavorato alla ricerca pubblicata sulla rivista americana Plus One l’università Federico II di Napoli, il Cnr, il Ceinge-Biotecnologie Avanzate, le Università Roma Tre e Statale di Milano.