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A lezione con il PON Sicurezza. L’autorità di gestione incontra gli studenti della ‘Cattolica’

Una lezione aperta sul PON Sicurezza con gli studenti della laurea magistrale di Scienze della Criminalità e Tecnologie della Sicurezza dell’Università Cattolica di Milano. A tenerla, l’Autorità di Gestione del PON, prefetto Nicola Izzo, che nel corso dell’incontro dal titolo “La sicurezza come fattore di sviluppo economico e sociale per il Sud Italia: l’esperienza del Programma Operativo Nazionale 2007-2013” ha evidenziato l’importanza del coinvolgimento dei giovani sui temi della legalità. Il prefetto Izzo ha spiegato agli studenti della Cattolica le peculiarità e le analogie fra le diverse organizzazioni criminali, ma ha anche precisato che ormai tutte le mafie “sono diventate vere e proprie imprese criminali” capaci di inquinare il mercato e la libera concorrenza. L’Autorità di Gestione ha anche sottolineato come, per combattere la criminalità, sia necessario rendere “più chiaro e trasparente il rapporto fra imprenditoria e pubblica amministrazione, semplificare le procedure amministrative, puntare sulla crescita culturale. Ogni cittadino – ha detto – deve avere coscienza dei suoi diritti e rifiutare le ingerenze criminali nei suoi territori”.

Il PON Sicurezza mira a diffondere la cultura della legalità nelle regioni a maggiore incidenza criminale. Per questo, accanto a interventi di natura tecnologica, come la videosorveglianza territoriale, il Programma prevede interventi di natura sociale, come i centri polifunzionali per immigrati, il recupero di beni confiscati alle mafie e l’iniziativa per i più giovani “Io gioco legale”.

Durante l’incontro di questa mattina è stata presentata la ricerca sugli investimenti delle organizzazioni criminali, affidata dal PON Sicurezza a Transcrime, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica. Nata da un’idea del prefetto Izzo, l’indagine durerà 13 mesi e dovrà rispondere ad alcune domande chiave per comprendere l’azione delle mafie al fine di orientare gli interventi del PON Sicurezza. In quali settori investono le mafie? Quanto pesano le aziende mafiose nell’economia di un territorio? La gestione di un’azienda mafiosa è diversa da quella di un’azienda legale? A queste domande Transcrime cercherà di rispondere analizzando e incrociando statistiche, dati giudiziari, bilanci e documenti contabili di aziende ‘mafiose’ confiscate. L’Autorità di Gestione, che al termine dell’intervento ha risposto alle domande dei ragazzi, nel pomeriggio incontrerà i ricercatori di Transcrime per discutere dei primi dati raccolti nell’ambito della ricerca. Per maggiori informazioni www.sicurezzasud.it

 

 

 

 

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