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A maggio il numero di ore di cassa integrazione pari a 62,3 milioni

“Secondo il rapporto mensile pubblicato dall’Inps “nel mese di maggio 2016 il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 62,3 milioni, in diminuzione del 5,7% rispetto allo stesso mese del 2015 (66,0 milioni)”. E’ il commento della Cgil Basilicata diffuso in un comunicato stampa.
“In particolare – si legge nella nota – si evidenzia un incremento del 2,8% degli interventi di Cassa Integrazione Straordinaria ed una diminuzione tendenziale delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Ordinaria pari al 16,8%. Ciò fa ben sperare soprattutto nel settore dell’edilizia che sconta un accumulo di risultati negativi ed un ritardo di aggancio alla ripresa considerevole. Tuttavia rispetto al mese di aprile i segnali sono leggermente in controtendenza, con un aumento sia della CIGO che della CIGS, rispettivamente con un incremento pari al 25,8% e 3,8%.
In Basilicata la situazione è più positiva, in linea con le performance di Sardegna, Abruzzo, Liguria, Trentino e Lombardia. Ma facendo registrare un tendenziale decremento delle ore autorizzate di circa il 63% rispetto al mese di maggio 2015, con un decremento del 29,3% rispetto ad aprile e con un decremento del valore cumulato al mese di maggio pari al 52,78%.
Ciò conferma una tendenza flebile ad agganciare una ripresa che, tuttavia, non pare assumere connotati poderosi in questi primi mesi dell’anno. Bisogna dire che i riscontri che si offrono disponibili in termini economici generali, presentano un quadro che vede, a partire dalla seconda metà del 2014, una moderata inversione del trend recessivo. Siamo tuttavia lontani, e non potrebbe essere diversamente, dai livelli pre-crisi. Ciò risulta vero per l’occupazione, aggregato da cui vengono i segnali più incoraggianti, ma, nel contempo, la strada per recuperare i posti andati persi appare ancora lunga. Limitatamente al mercato del lavoro, i “giovani” si confermano come uno degli aspetti maggiormente problematici sia in riferimento al tasso di disoccupazione giovanile, attestato su valori tuttora assai levati, che riguardo la componente dei c.d. Neet nella quale vi è ricompresa circa un giovane lucano su tre”.

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