A Marconia l’ultima fatica di Giuseppe Coniglio
Nell’ambito delle manifestazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, promosse dall’amministrazione comunale e dalle biblioteche di Pisticci, sarà presentato oggi, con inizio alle ore 18, presso la sala della delegazione comunale di Marconia, il saggio storico di Giuseppe Coniglio dal titolo “Pisticci nel Risorgimento Lucano”. Il programma prevede una parte istituzionale con l’esecuzione dell’Inno di Mameli e i saluti del commissario straordinario del comune Francesco D’Alessio e quindi le relazioni dei proff. Giampaolo D’Andrea, Giovanni Caserta, Dino D’Angella e Gianluca Tagliamonte. L’incontro, moderato da Milena Gentile, sarà anche arricchito dai canti della corale polifonica della parrocchia di S. Giovanni Bosco di Marconia. Il lavoro di Giuseppe Coniglio è il frutto della ricerca di nuove fonti e documentazioni sul ruolo e sul contributo offerto dal Circondario di Pisticci (Bernalda, Craco, Montalbano e Ferrandina) alla causa unitaria e rende dignità storica a veri protagonisti e patrioti che si sono battuti per il trionfo dei valori della democrazia e libertà. Un processo storico lungo che parte da molto lontano, dalla repubblica partenopea del 1799, ai movimenti carbonari del 1820-21, ai costituzionalisti del 1848 e fino alla insurrezione lucana del 17 agosto 1860, proclamata ancora prima dell’arrivo in Basilicata. Le notizie della rapida avanzata di Garibaldi avevano suscitato, grande entusiasmo nella popolazione. Subito dopo la processione di S. Rocco del 16 agosto la folla esultante si portò per le strade, dichiarando decaduta la monarchia, mentre il sac. Don Arcangelo D’Alessandro appuntava alla statua del S. Patrono di Pisticci la coccarda tricolore. La sera stessa, per rafforzare la brigata lucana circa cinquanta volontari pisticcesi, al comando di Luigi e Nicola Franchi, si unirono ad altri insorti giungendo a Corleto il 17 agosto. Il comandante della colonna pisticcese consegnò ai superiori la somma raccolta nell’ambito della sottoscrizione del prestito nazionale indetto dal governo provvisorio: 120 ducati La regione lucana ha quindi dato vita in parallelo ad una rivoluzione per certi versi autonoma e ha saputo da sola ristabilire l’ordine e la democrazia, dichiarando, prima di tutte, decaduta la monarchia borbonica.