A Matera 300 firme a sostegno del sistema voucher degli asili nido e per aumentare i posti disponibili
Sono circa 300 le firma raccolte da un comitato spontaneo di genitori materani che chiedono al Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, all’assessore alle politiche sociali, Simonetta Guarini e alla presidente della commissione Politiche Sociali comunali, Nunzia Antezza, il ritorno al sistema voucher per gli asili nido e l’aumento del numero di posti disponibili, ora limitato a sole 200 unità. Nella lettera inviata all’Amministrazione comunale di Matera i genitori sottolineano che “il triennio di sperimentazione dei Voucher sta giungendo al termine. In concomitanza con la scadenza del sistema sperimentale dei voucher scade anche l’appalto di affidamento della gestione degli di Asilo Nido Comunali di Via Bramante e di Via Gramsci, durato 9 anni. Ad oggi il costo per bambino per i nidi comunali è pari a circa € 800,00 a bambino, invece con il sistema voucher è stato ridotto a circa € 500,00 garantendo comunque i massimi standard qualitativi, riducendo così i costi per la comunità.
Il costo medio del bambino negli asili nido nel mezzogiorno si attesta a € 640,00 (dati istat).
Questa sperimentazione ha voluto fortemente sostenere la libertà di decisione da parte delle famiglie nella scelta del Nido tra le strutture accreditate con il comune. Nonostante il forte risparmio, l’Amministrazione Comunale ha prorogato con una delibera di Giunta per 6 mesi l’affidamento del servizio durato nove anni, escludendo le altre 6 strutture accreditate e abbandonando una sperimentazione che ha portato vantaggi sia per l’Amministrazione Comunale che per le famiglie. E’ stato infatti possibile con questo sistema ridurre la lunga lista di attesa dei bambini per l’accesso agli asili nido”.
In virtù di questo, i genitori hanno depositato le 300 firme al Comune per chiedere l’estensione del numero dei bambini con accesso agli asili nido, anche con il ritorno al sistema dei voucher “perché gli attuali 200 posti disponibili sono troppo pochi e troppo cari per la comunità e per permettere una scelta libera e incondizionata alle famiglie”.