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A Matera, HorjaBius, concerto straordinario di musica etnica indonesiana 

La rassegna VivaVerdi promossa da Arterìa, l’Associazione di arte e cultura di Matera che la organizza da 28 edizioni, nelle sue articolazioni ha una sezione dedicata alla multiculturalità, per esplorare soprattutto le espressioni dell’arte dei suoni, oltre la musica classica e colta cosiddette, e guardando anche al resto del mondo. Per la sezione Multikulti, quale concerto straordinario e fuori dal cartellone del programma concertistico del 2024, si propone una esibizione di musica etnica indonesiana.  

VivaVerdi Multikulti, presenta il concerto della formazione HorjaBius, un gruppo musicale che rappresenta la voce più autentica della tradizione, della cultura e della filosofia Batak, termine con il quale si identificano diversi gruppi etnici di origini austronesiani strettamente collegati, che si trovano prevalentemente nelle aree di Sumatra Settentrionale, in Indonesia. L’appuntamento è a Matera martedì 8 ottobre 2024 nel Salone della Fondazione Le Monacelle ETS (via Riscatto 9, nei pressi del Duomo) con inizio alle 20.30 (biglietto 5 euro).

Lo spettacolo del gruppo HorjaBius rappresenta un’autentica immersione nelle atmosfere e nei suoni, sia degli strumenti tradizionali del nord di Sumatra e indonesiani in genere oltre che nella vocalità, che sono evocativi di un mondo arcaico e lontano dal nostro, culturalmente parlando, ricco di tante suggestioni esotiche. Nella loro esibizione tutto scorre esplorando stati d’animo tra gioia e tristezza, risate e rumore, voci e sussurri in un susseguirsi che questo può portare al caos e persino alla guerra, mentre si mescolano ai suoni della città che rimandano ai ricordi degli antenati, tra mondo moderno e suoni dei villaggi dei popoli austronesiani.

HorjaBius è una formazione musicale fondata nel 2014 che studia ed esalta la cultura Batak con una lunga e attenta ricerca nella tradizione. Il nome del gruppo parte da “bius”, che in quella cultura si riferisce al diritto consuetudinario più elevato nella comunità Batak (composta da diversi clan) in una regione (huta), e per il quale la massima autorità di questa legge è quella del Raja Bius, cioè colui (il Re) che deteneva il potere sulla terra ancestrale e stabilì le regole per tutti i clan che vivevano lì. Il Bius era molto rispettato per il suo potere di unire i clan e di garantire l’armonia tra loro. L’atto di creare armonia tra i clan viene detto Horja Bius, termine che la band ha utilizzato quale suo nome.

«Introdurre e mantenere la cultura è importante, affinché gli esseri umani possano conoscere se stessi e rispettarsi di più, e così via – scrivono in una nota gli HorjaBius –. La cultura non è solo qualcosa di antico e tradizionale. La cultura è qualcosa di organico. Ogni nuova canzone, un nuovo tipo di abbigliamento, un nuovo film, una nuova storia… sono tutti prodotti culturali. La cultura è viva e in crescita, si può addirittura dire che sia una storia infinita».

 

Il prossimo appuntamento del mese di ottobre della rassegna VivaVerdi Multikulti 28ª edizione è:

11 ottobre / Le Monacelle, sale / 20.30: INTERPRETAZIONI CLASSICHE – “Il trio con clarinetto nell’800 e ’900” con Antonio Chiarello, clarinetto; Francesco Peverini, violino e viola; Angela Zaccaria, pianoforte

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