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Acciaierie D’Italia, la Fim Cisl chiede che lo Stato assuma la governance della società

La richiesta che lo Stato assuma la maggioranza delle quote della società Acciaierie D’Italia, riequilibrando la governance resta oramai l’unica via praticabile come da noi richiesto più volte nella complicatissima vicenda di Acciaierie d’Italia.
Non riteniamo assolutamente utile da parte di nessuno – azienda in primis – il perpetrare di atti che inaspriscono le relazioni e di fatto non danno nessuna segno di svolta alla vertenza.
Il continuo rinvio dell’assemblea dei soci non è un segnale positivo, soprattutto nell’ottica di assunzione di maggiore responsabilità da parte dello Stato e dell’azienda.
Non vanno ricercate soluzioni nel singolo sito, ma è una vicenda che può trovare soluzione solo in scelte determinate da parte del Governo.
Il Prestito ponte, non può essere la soluzione. Senza il riequilibrio della gestione dell’azienda esso potrà servire solo nell’immediato a impedire un fallimento, e sarà utilizzato come come arma di “ricatto” da parte dell’azienda per tutto il gruppo.
Continuiamo a chiedere con forza che il Governo assuma il controllo delle quote di maggioranza e la gestione di Acciaierie D’Italia e che ogni azione da oggi in poi, abbia come obiettivo l’aumento delle attività di produzione e il conseguente ingresso dei lavoratori oggi ancora in cassa integrazione ed il rilancio delle imprese di appalto ancora in sofferenza. Eventuali iniziative di mobilitazione unitarie ci vedranno coinvolti ed andranno programmate insieme con parole d’ordine chiare e condivise.”
Dichiarazione del Segretario nazionale Fim Cisl Valerio D’Alo

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