BasilicataCronaca

Acque del Sud minaccia di sospendere la distribuzione idrica in Basilicata

Assurda la minaccia di Decollanza di sospendere la distribuzione dell’acqua in Basilicata 

Oltre al danno, la beffa. Il Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Acque del Sud spa, già commissario dell’ex EIPLI, ossia la massima espressione dei due soggetti principalmente responsabili della pessima gestione della diga Camastra, che da circa un quadrimestre sta provocando una vera e propria odissea per 140.000 lucani, senza alcun pudore né vergogna, ha minacciato Acquedotto Lucano ed il Consorzio di Bonifica della Basilicata di sospendere la fornitura idrica se entro il prossimo 30 gennaio non provvederanno a stipulare una fidejussione.

Evidentemente, dalla lunga militanza nella destra, l’avv. Decollanza deve aver appreso il piglio decisionista e padronale dell’uomo del secolo scorso e della donna del secolo in corso per intimorire gli interlocutori istituzionali.

Invece di adoperarsi per rimuovere le criticità che hanno determinato il prosciugamento dell’invaso del Camastra ed agire preventivamente perché altre situazioni simili non si verifichino nelle altre dighe lucane, l’esponente pugliese di Fratelli d’Italia minaccia con toni ultimativi di interrompere la distribuzione dell’acqua all’ingrosso in Basilicata.

E’ davvero assurdo! Sembrerebbe di stare guardando una scena della trasmissione televisiva “Scherzi a parte” se non fosse stata pubblicata la lettera con firma autografa ad indicarci che l’avvocato Decollanz non è un comico, ma il legale rappresentante di “Acque del Sud”, la società per azioni facente capo a diversi ministeri che, contravvenendo alla volontà popolare espressa dal Referendum del 2011 che ha sancito la gestione pubblica del servizio idrico, assegna il 30% delle sue quote ai privati e lascia solo un 5% delle quote alle regioni, Basilicata compresa.

Si potrebbe dire che la missiva è il primo frutto avvelenato del progetto di progressiva privatizzazione di un bene pubblico essenziale come l’acqua, che viene trasformata in una merce, per cui se non si ottempera ad alcune clausole finanziarie si rischia che vengano chiusi i rubinetti.

Mi auguro che il Presidente Bardi, solitamente silente ed obbediente nelle relazioni con le istituzioni nazionali e/o sovraregionali, abbia un sussulto d’orgoglio e difenda la dignità della comunità lucana, che non può essere calpestata da uno zelante manager che, invece di preoccuparsi di garantire la fornitura idrica h24 a tutti i cittadini della Basilicata, minaccia di assetare l’intera popolazione.

Piero Marrese – Consigliere regionale 

 

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