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Adescamento online, sempre più minori “attratti” con l’intelligenza artificiale

L’Associazione Meter, da sempre in prima linea nella tutela dei minori contro ogni forma di abuso, lancia un allarme preoccupante: l’adescamento online di minori attraverso strumenti basati sull’intelligenza artificiale è in drammatico aumento. Meter ha riscontrato un numero crescente di contenuti creati con l’intelligenza artificiale, utilizzati per manipolare e ingannare i più giovani.

In particolare, nei gruppi e nelle chat di piattaforme come Telegram e Snapchat, i minori spesso si trovano coinvolti in situazioni di rischio, non rendendosi conto che le immagini di loro coetanei con cui interagiscono sono in realtà state generate artificialmente da pedopornografi. Questo porta a uno scambio inconsapevole di foto compromettenti, alimentando ulteriormente il materiale utilizzato da reti di pedofili.

 

Il ruolo delle ChatBot nell’adescamento

 

Meter evidenzia anche il pericolo rappresentato dalle ChatBot, programmi di intelligenza artificiale in grado di simulare conversazioni realistiche e adattarsi al linguaggio e al comportamento dei minori. Queste chatbot utilizzano algoritmi avanzati di comprensione del linguaggio naturale e tecniche di apprendimento automatico per instaurare un rapporto di fiducia con i ragazzi. Dal monitoraggio dell’Associazione, l’IA riesce a:

Adattare il linguaggio in base all’età dell’interlocutore, utilizzando termini, espressioni e modi di dire tipici dei giovani, facendo credere ai minori di parlare con un loro coetaneo o con una persona che li capisce perfettamente.
Dimostrare empatia, rispondendo in modo affettuoso e comprensivo ai problemi e ai dubbi dei minori, creando un clima di fiducia e intimità.
Sfruttare le vulnerabilità emotive, facendo leva su insicurezze, solitudine o bisogno di affetto per manipolare i minori e spingerli a condividere informazioni o immagini personali.
Creare un rapporto di dipendenza, rispondendo rapidamente e in modo coinvolgente, fino a far sentire il minore compreso e al sicuro solo all’interno della conversazione con la chatbot.

In pratica, l’intelligenza artificiale riesce a replicare il comportamento di un amico o di un confidente, portando il minore a sentirsi al sicuro e a fidarsi ciecamente. Una volta ottenuta questa fiducia, la chatbot può indurre il minore a condividere contenuti intimi o personali, che vengono poi sfruttati dall’umano per scopi illeciti.

In un solo mese di monitoraggio, l’Associazione ha rilevato che il 10% delle chatbot analizzate è stato in grado di raggirare e adescare minorenni, confermando la gravità e la sofisticazione di queste tecniche.

 

«Questi dati sono allarmanti – dichiara Fortunato Di Noto, presidente dell’Associazione Meter – e dimostrano come l’intelligenza artificiale venga utilizzata in modo criminale per adescare e manipolare i minori. È fondamentale agire con urgenza, rafforzando le misure di prevenzione e la collaborazione tra le forze dell’ordine, le istituzioni e le famiglie per proteggere i più vulnerabili.»

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