Aids, la Basilicata ultima in Italia
L’Aids registra in Basilicata un’incidenza costantemente tra le più basse d’Italia. L’ultimo dato disponibile, relativo al periodo gennaio- dicembre 2010, fa registrare una percentuale di 0.7 contagi su 100.000 residenti. Lo annuncia l’assessore alla salute, Attilio Marorano, in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids che si celebra ogni anno il primo di dicembre.
“Questa giornata – dichiara Martorano – oltre a rappresentare l’occasione per riflettere sui comportamenti discriminatori ancora in atto verso i malati, deve essere colta come una opportunità per approfondire la conoscenza dei dati epidemiologici che riguardano la nostra regione. In questo spirito – conclude Martorano – il dipartimento Salute ha inteso diffondere i seguenti dati sull’andamento della malattia in regione e in Italia. Una puntuale informazione – conclude Martorano – può anche diventare strumento per prevenire e combattere la propagazione del virus”.
Nel periodo 1999-2010 in Basilicata si sono registrati 200 casi sui 63 mila casi in Italia. Il maggior numero di nuovi casi di Aids sono stati diagnosticati nel 2008 (11) e nel 2009 (10). A parte i 4 casi pediatrici registrati nel periodo 1996/2003, in Basilicata non risulta segnalato alcun caso pediatrico negli anni a seguire sino a tutto il 2010. La Basilicata risulta pertanto in coda alla classifica nazionale dei casi di Aids mentre le regioni più colpite sono Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
La maggioranza delle nuove infezioni è attribuibile a contatti sessuali non protetti che costituiscono l`80.7% di tutte le segnalazioni (eterosessuali: 49,8%; msm: 30,9%). Le persone che hanno scoperto nel 2010 di essere Hiv positive hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e 35 per le femmine. Tra i principali cambiamenti osservati nel 2010 rispetto al 2000: l’aumento delle infezioni acquisite attraverso i contatti sessuali, la diminuzione delle persone che si sono infettate attraverso il consumo di sostanze per via iniettiva, l’aumento dei casi in persone straniere, la diminuzione della quota di infezioni in donne e l’aumento di casi in persone con oltre 50 anni di età. Anche in Italia come in altre Nazioni Europee si stima che un sieropositivo su quattro non sappia di essere infetto ed attualmente in Italia la principale via di trasmissione è rappresentata dai contatti sessuali non protetti che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio in particolare dalle persone in età matura. Il numero di casi di Aids e decessi per anno continuano a diminuire principalmente per effetto delle terapie antiretrovirali combinate introdotte in Italia dal 1996.
Nel 2010 in Basilicata il tasso d`incidenza (per 100.000 residenti) delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è inferiore alla media nazionale e tra le più basse d’Italia (Basilicata: 2.4 Italia 5.5). Valgono per la Basilicata le stesse osservazioni rilevate nel resto del Paese per quanto riguarda l’attuale principale via di trasmissione (contatti sessuali) e la maggiore prevalenza di sieropositività tra gli stranieri. In Italia, come in altri Paesi europei, vi è una proporzione consistente di persone con infezione da Hiv che non ne è a conoscenza. Circa il 30% delle diagnosi di infezione viene effettuato in persone che sono già in stato avanzato di malattia con ovvie conseguenze negative sia individuali che collettive. La Basilicata – in linea con le indicazioni nazionali – ha previsto tra i propri programmi e progetti di prevenzione 2010-2012 l’applicazione dei test per la diagnosi precoce di sieropositività unitamente all’attuazione di campagne informative di prevenzione del contagio per evitare che si abbassi la guardia e per contribuire doverosamente ad arrestare la diffusione dell’infezione.