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Al Castello Svevo di Bari in mostra oltre duecento opere dal 1960 a oggi per celebrare i sessanta anni di carriera del fotografo Aurelio Amendola

Da ieri, venerdì 8 aprile fino a sabato 25 giugno è in programma al Castello Svevo di Bari AURELIO AMENDOLA | Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri, mostra antologica dedicata a un maestro della fotografia italiana, che ripercorre oltre 60 anni di attività e tutti i generi nei quali l’autore si è sperimentato. La mostra – ideata da Pistoia Musei e presentata a Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi dall’8 febbraio al 7 novembre 2021 – in questo nuovo allestimento è promossa da Regione Puglia, Poli Biblio-Museali di Puglia, Teatro Pubblico Pugliese e Pugliapromozione in collaborazione con Direzione Regionale Musei Puglia e Castello Svevo di Bari, e offre un’ampia prospettiva che spazia dalle celebri fotografie dell’opera di Michelangelo ai ritratti di Burri, Warhol, Cucchi, Kounellis, Lichtenstein e molti altri. Dall’Antico agli happening degli anni Settanta, gli atelier, il dedalo delle amicizie e delle collaborazioni, l’architettura, le grandi mostre e i piccoli musei. Un omaggio alla carriera di un autore di grande intensità che arriva in Puglia – dopo la mostra che si è tenuta a Pistoia nel 2021 – con oltre 200 fotografie e un’inedita selezione di fotografie della Cattedrale di San Sabino di Bari.

 

“Regione Puglia è lieta di ospitare la mostra di Aurelio Amendola, una prestigiosa antologica che celebra la sua arte attraverso oltre 200 fotografie. Amendola è un maestro, è stimato e apprezzato in tutto il Mondo in primis per le sue fotografie dell’opera di Michelangelo e ha saputo costruire un intenso dialogo tra antico e contemporaneo – il commento di Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia – Con questa mostra al Castello Svevo di Bari celebriamo la sua opera, l’immenso lavoro su Michelangelo, il racconto dell’arte del 900 attraverso i ritratti di Warhol, Burri,  Lichtenstein, Kounellis e molti altri, il suo sguardo sull’architettura. Ma la mostra AURELIO AMENDOLA, Un’antologia. Michelangelo, Burri, Warhol e gli altri in questo allestimento racconta anche il suo rapporto con il Sud Italia con una selezione di foto di Matera e Bari. Si tratta di una mostra imperdibile che racconta l’opera di uno straordinario artista e il suo sguardo su alcuni dei capisaldi dell’arte e della cultura occidentale”.

 

“È un’emozione meravigliosa dopo Pistoia arrivare al Castello Svevo di Bari, penso che tutti vorrebbero fare una mostra qui – dichiara Aurelio Amendola – Sono contento che il mio amico Massimo Bray a Regione Puglia abbiamo avuto questa idea e la mostra è approdata a Bari. Per me è davvero una gioia, l’atmosfera del castello è meravigliosa quindi anche Michelangelo sarà contento”.

“Da quando ho la delega alle Politiche Culturali della Regione Puglia ho seguito numerose manifestazioni ed eventi ma di rado capita di essere al cospetto di tale potenza e bellezza. Aurelio Amendola è un maestro, un artista di rara intensità e con questa mostra antologica gli rendiamo omaggio – dichiara Grazia Di Bari, Consigliere delegato Politiche Culturali, Patrimonio Materiale e Immateriale e Valorizzazione dei Borghi Regione Puglia –  Si tratta di una mostra importante che la scelta di proporre nel Castello Svevo di Bari rende ancora più affascinante. Vorrei ringraziare Pistoia Musei, il Teatro Pubblico Pugliese, Pugliapromozione, i Poli Biblio-Museali di Puglia e la Direzione Regionale Musei Puglia per avere realizzato questa mostra e vorrei ringraziare in particolar modo il personale operativo del Castello per la disponibilità e professionalità dimostrata”.

“Bari riparte dall’arte e dalla fotografia, si arricchisce di cultura e la mette a servizio della regione e del Paese intero. La prospettiva di internazionalizzazione a cui siamo avviati vede in questo passaggio uno dei tanti atti della ripartenza del sistema culturale pugliese, un sistema che non si ripiega su se stesso ma guarda oltre i propri confini e attraverso la fotografia fornisce una chiave di lettura ai tempi difficili che stiamo attraversando – dichiara Aldo Patruno, Direttore Dipartimento Turismo e Cultura Regione Puglia – Come abbiamo detto più volte in un momento come quello attuale la cultura, riempire i musei di contenuti di qualità è una forma di resistenza civile, l’unica che siamo in grado di opporre alla violenza e alla barbarie. Voglio ringraziare il maestro Aurelio Amendola per aver contribuito a questo percorso di rinascita di Bari e della Puglia che nell’arte trovano la loro identità”.

“È  una gioia infinita portare la mostra a Bari, le fotografie di Aurelio hanno l’aura, e non è un gioco di parole, perché si riconnettono alla fonte primaria della spiritualità, sono foto che hanno una densità atmosferica scenografica profondamente emotiva e sono profondamente relazionali – il commento di Paola Goretti, Curatrice della mostra.

“È una grandissima emozione rivedere queste fotografie accese dalla luce e dalla pietre di Puglia e trovo straordinarie le foto di Aurelio Amendola della Cattedrale di San Sabino di Bari, che si aggiungono alle foto dell’allestimento di Pistoia” – dichiara Monica Preti, Direttrice Pistoia Musei.

“Ritengo strategica la sinergia tra la Direzione Regionale Musei Puglia, in particolare il Castello Svevo di Bari, e la Regione, i Poli Biblio-Museali di Puglia, il Teatro Pubblico Pugliese e PugliaPromozione, con la loro filiera di professionalità – commenta il Direttore Regionale Musei Puglia, il dott. Luca Mercuri –  Vincente il taglio dato alla mostra, espressamente orientata  alla costruzione di un percorso culturale innovativo e di qualità. In questo modo, si va via via intensificando la connettività tra più enti territoriali, anche in linea con quanto sta avvenendo con il Comune di Bari: istituti diversi tra loro, ma tutti al servizio dei cittadini, desiderosi di consegnare a questi ultimi un inedito protagonismo, investendoli del ruolo di sentinelle e custodi della eredità culturale. Ringrazio per la passione e l’impegno il personale tutto e l’arch. Alessandra Mongelli, Direttore del Castello, un monumento che nell’ultimo periodo è diventato il faro del racconto della città, la leva su cui poggiare il potenziamento e il rilancio dei servizi culturali”.

“Siamo davvero lieti di ospitare questa mostra in Puglia, una mostra importante di uno straordinario Maestro della fotografia – dichiara Marco Giannotta, Vice Presidente Teatro Pubblico Pugliese – Abbiamo organizzato questa mostra, in sinergia con Regione Puglia, Pistoia Musei, Pugliapromozione, i Poli Biblio-Museali di Puglia e la Direzione Regionale Musei Puglia, per celebrare la carriera di un grande artista e arricchire l’offerta culturale regionale”.

“Nel dare il benvenuto a Bari al maestro Aurelio Amendola lo ringraziamo per aver riscritto l’arte classica con uno sguardo rivoluzionario e ancora attuale – dichiara Ines Pierucci, Assessore alla Culture, Marketing territoriale e turismo Comune di Bari – Nel Castello Svevo di Bari auspichiamo la grande partecipazione delle nuove generazioni a cui restituiamo la storia attraverso la grande cultura come risposta all’attualità così incerta”.

 

Aurelio Amendola, abile sperimentatore di accostamenti inediti tra Antico e Contemporaneo, è tra i fotografi più eleganti e prolifici del nostro tempo: le sue immagini hanno una forza antica di milioni di anni e, allo stesso tempo, trasmettono pura grazia e melodia. Fotografo dell’Ermitage di San Pietroburgo, degli Uffizi, dei Musei Vaticani, della rivista FMR, del Vittoriale degli Italiani, e di numerose altre istituzioni museali nazionali e internazionali, legato a molti artisti del Novecento, Aurelio Amendola è un autore di fama mondiale, la cui fotografia non si riduce a semplice riproduzione, ma è simile alla pratica scultorea, alla sua armonia plastica, volume e sensualità. Interprete per eccellenza dell’opera di Michelangelo, sublime testimone dell’antico nei suoi scatti dedicati a Canova, Bernini, Jacopo della Quercia, Donatello e Giovanni Pisano, e del contemporaneo con i suoi ritratti di Burri, de Chirico, Warhol, Manzù, Vedova, Ceroli, Lichtenstein, Kounellis e molti altri, Amendola è stato capace di dialogare con lo spirito degli artisti, assorbendone stile e intensità.

 

Lontano dal modello documentaristico, con la grazia speciale della qualità atmosferica e sensoriale dei suoi scatti, la fotografia di Aurelio Amendola non è mai oggetto estetico ma un atto poetico e delicato, nello stesso tempo carnale e spirituale, meditativo e seduttivo.

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