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Al Crob di Rionero offre terapia con radioligandi per combattere i tumori neuroendocrini

“Grazie alla terapia con radioligandi che ‘tagga’ e cura insieme le cellule malate, protegge i tessuti sani e raddoppia la sopravvivenza”, all’Irccs Crob di Rionero in Vulture (Potenza) i tumori neuroendocrini fanno meno paura”. E’ quanto contenuto in un comunicato diramato per la Giornata Mondiale dedicata ai tumori rari neuroendocrini (il 10 novembre).
L’unità operativa complessa di Medicina nucleare dell’Irccs di Rionero è l’unica struttura regionale in grado di offrire una terapia oncologica innovativa, che sta rivoluzionando la cura del cancro a partire da una neoplasia rara, come appunto i tumori neuroendocrini (Net), ma che in futuro potrà arricchire il ventaglio terapeutico di numerose tipologie di tumori.
“I Net sono un gruppo eterogeneo di neoplasie con sintomi variabili, a volte silenti che li rendono non facilmente identificabili. – ha detto Giovanni Storto, medico nucleare del Crob – La nostra struttura è un punto di riferimento per molti pazienti nel Sud. In due anni ha preso in carico 521 pazienti, provenienti anche da altre regioni, soprattutto Puglia, Calabria e basso Salernitano. I tumori neuroendocrini, nella maggior parte dei casi, interessano il tratto gastrointestinale (Gep-Net) e, non dando chiari sintomi, nel 40%-50% dei casi vengono diagnosticati con ritardo, in fase metastatica, non aggredibile con radioterapia standard e non più operabile”. 

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