Al Museo Essenza Amaro Lucano di Pisticci Scalo(Mt) presentazione romanzo “Memorie di una famiglia di guantai”
Al “Museo Essenza” dell’Amaro Lucano, da un’idea di Silvana Laviola, il lavoro incontra la letteratura con la presentazione del romanzo “Memorie di una famiglia di guantai”. L’attrice Anna Rita Del Piano sarà la testimonial dell’evento. I dettagli. L’associazione Wine Fashion Europe che scopre, valorizza e promuove le eccellenze del Made in Italy, presenta l’ evento “Il lavoro incontra la letteratura”, ideato da Silvana Laviola, vice presidente di WFE, in occasione dell’uscita del romanzo “Memorie di una famiglia di guantai” scritto da Antonio Caiafa, sociologo, reporter, blogger e filmaker. Il libro è stato recensito con molta ammirazione dalla famosa scrittrice Dacia Maraini.
L’appuntamento è Domenica 26 Maggio 2024, allo ore 16.45, al Museo “Essenza Lucano”, presso la fabbrica dell’Amaro Lucano, in via cav. Vena a Pisticci scalo(MT).L’evento avrà inizio con una visita guidata gratuita del Museo Essenza con degustazione dei prodotti Lucano
e sarà impreziosito da una performance dell’attrice Anna Rita del Piano, testimonial dell’iniziativa. Seguirà la proiezione del cortometraggio, “Mani di pelle”, un docufilm sulla quotidianità dei maestri guantai che nel passato lavoravano presso le loro abitazioni del quartiere di Totò: il Rione Sanità. La maestria dei guantai di Napoli, senza rivali a livello nazionale, nel passato ha sostenuto in modo anonimo e sommerso grandi marchi della moda italiana nel mondo, esorcizzando così il malcostume di un luogo dove il degrado e la povertà divoravano, giorno per giorno, le vite umane e la loro dignità. Una eccellenza indiscussa, quindi, anche dal punto di vista umano e sociale. A concludere la serata, vi sarà la presentazione del libro, con l’intervento dell’autore e
dell’editore Raimondo Di Maio. L’architetto Mario Martorano farà da moderatore. La recensione di Dacia Maraini “Leggendo le pagine di Antonio Caiafa ho avuto l’impressione di assistere a un concerto. Le tante voci che compongono una orchestra cittadina si sono intrecciate, hanno fatto corpo e ne è uscita una sinfonia tutta umana e festosa, nonostante i toni cupi e amari dicerti momenti. Piano piano ho imparato a distinguere gli archi, gli ottoni, le trombe, i flauti, il pianoforte, i piatti, ascoltandoli nel loro andare a venire, nel loro affacciarsi e sparire, con il piacere che procura una sinfonia ben fatta e piena di echi e significati nascosti. Ogni scrittura è anche in parte una operazione musicale. Qui le voci umane si moltiplicano, ciascuna con la sua verità e il suo dolore. Ma anche con la sua gioia di vivere e di raccontare”.