CulturaPuglia

Al via a Bitonto, la mostra Oleum, tracce nei linguaggi del contemporaneo

Inaugurata la mostra OLEUM. Tracce nei linguaggi del contemporaneo, organizzata dall’Associazione Dedalos di Bitonto-San Severo e dal Comune di Bitonto (Assessorato Agricoltura, Turismo e Marketing Territoriale), in collaborazione con la cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università degli Studi di Siena e con il patrocinio della Provincia di Bari. L’’olio è da sempre, ed oggi più che mai, l’orgoglio, il fiore all’occhiello della comunità bitontina che su esso fonda la sua economia e, al tempo stesso, cifra di quel patrimonio antropologico che relaziona la storia orale, alle immagini della pittura, ai segni dell’architettura rurale, alla cultura gastronomica, alle ritualità domestiche, ai cicli stagionali.L’olio, per la sua preziosità di essenza della vita, unisce la ritualità sacra a quella domestica, vale a dire alla quotidiana esistenza: è in tal senso una figura dell’immaginifico della quale i linguaggi dell’arte, nello scorre dei millenni, hanno celebrato il valore simbolico.La mostra, curata da Massimo Bignardi collaborato da Teo De Palma e Angela Rapio, intende focalizzare l’interesse che molti artisti contemporanei hanno rivolto al tema o ai temi legati al prezioso nettare degli Dei, rendendo omaggio alla sua qualità, ai suoi profumi, nonché al suo valore simbolico.L’esposizione, allestita in più sedi nel centro storico di Bitonto – nel foyer del Teatro Comunale, nel Cenacolo medioevale, negli spazi di via Rogadeo, nel Palazzo Sisto – propone un percorso suddiviso in cinque sezioni.

1 Paesaggi ad olio. Si tratta di opere che hanno come comune denominatore l’immagine evocativa del ‘luogo’; la terra e i suoi colori, l’oliveto, le ombre degli oggetti che offrono nuove scene di ‘paesaggio’.

2 Il mito: loggetto e la narrazione. Guarda al mito che cuce tra loro i segni del tempo, che riprende stratigrafie di immaginazioni che hanno tessuto il racconto della storia.

3 Il corpo del rito: la materia, la forma. Sono proposti gli oggetti, le forme, le materia nei registri di una vitalità e di una ritualità che segna i momenti della vita, l’inizio (l’apertura dello spirito al mondo delle forme) e la fine, vale a dire la morte.

4 Una sezione centrale ospiterà Terra d’olio: omaggio a Mimmo Conenna, con 20 opere provenienti dalla famiglia e da collezioni private dell’artista pugliese prematuramente scomparso nel 1998, docente all’Accademia di Belle Arti a Bari e promotore di eventi ed anima di molte ed interessanti iniziative artistiche. Conenna è uno dei grandi cantori dell’olio, del suo valore di essenza del patrimonio culturale pugliese e mediterraneo. Questa sezione è curata da Claudia De Vanna, specializzata in Storia dell’Arte presso l’Università di Siena, che ha dedicato all’artista pugliese un ampio studio monografico.

 5 L’ultima sezione è quella dedicata a Pantaleone Avellis: dall’11 dicembre sarà aperto al pubblico lo studio di Palazzo Sisto, grande complesso seicentesco nel cuore della vecchia Bitonto: un luogo carico di storia ove l’artista pugliese conserva le opere più significative del suo quarantennale lavoro di scultore e di pittore.

Per l’occasione sarà pubblicato, da Claudio Grenzi Editore, un elegante volume che conterrà, oltre al testo critico di Massimo Bignardi, un saggio sul patrimonio architettonico della Bitonto medioevale e moderna curato da Francesco Lofano; un ‘dizionario immaginifico’ sull’olio curato da Annamaria Restieri, gli apparati biografici ed un ampio repertorio fotografico curato da Mimmo Ciocia.

Si tratta di un progetto di notevole spessore – dichiara il sindaco di Bitonto, Raffaele Valla. Una straordinaria iniziativa artistica che ben si coniuga con la particolare attenzione riservata a quella, che è la più caratteristica e qualificata produzione agricola del nostro territorio: l’olio extra vergine di oliva. Al mondo dell’agricoltura e dell’artigianato, alle tradizioni e alle pratiche agricole che vengono dalla notte dei tempi, gli artisti dovranno ispirarsi per l’elaborazione delle loro opere che, esposte in vari palazzi storici della città, costituiranno un forte richiamo turistico e nel contempo un’attività di promozione del pregiato patrimonio storico e artistico della città”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *