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Al via confronto sul piano straordinario sulla disabilità

Il Piano straordinario sulla disabilità è stato al centro di un incontro svoltosi questa mattina nella sala Inguscio della Regione Basilicata, a Potenza, e voluto dal presidente della Regione, Marcello Pittella, e dall’assessore regionale alla salute, Flavia Franconi, al fine di condividere con sindaci, rappresentanti di associazioni e del privato sociale, famiglie, le problematiche da affrontare.
“Abbiamo destinato a questo piano – ha detto Pittella – tre milioni di euro all’anno per tre anni segnando una importante e positiva novità nella organizzazione delle politiche sulla disabilità. Certo non servirà a risolvere il cento per cento dei problemi, ma crediamo sia il segnale di un forte interesse della Regione Basilicata nei confronti delle politiche sociali, soprattutto se consideriamo che il bilancio regionale ha dovuto subire un taglio di risorse economiche di ben 100 milioni di euro. Sono certo che con queste risorse riusciremo a dare concrete risposte ai bisogni dei disabili e delle loro famiglie. Ma per rendere il piano efficace ed efficiente abbiamo bisogno di confrontarci con tutti gli attori del sistema per individuare con esattezza problematiche e proposte. Ecco perché abbiamo organizzato l’incontro di oggi. Poi, come è ormai prassi di questa amministrazione regionale, passeremo senza indugio e con celerità all’approvazione degli atti amministrativi. Nell’arco di un mese la proposta di piano straordinario sulla disabilità andrà all’esame della Giunta regionale, per poi passare al vaglio del Consiglio regionale”.
Nel corso dell’incontro l’assessore Franconi ha delineato a grandi linee i tre settori prioritari di intervento. “Una prima area – ha detto – riguarda il sostegno socio assistenziale e socio educativo scolastico ed extrascolastico. L’obiettivo, come ci è stato più volte richiesto, è quello di rafforzare l’assistenza specialistica sia per aumentare l’autonomia del disabile, sia sul piano motorio, che sul piano comunicativo e dell’inclusione sociale. Vogliamo partire dagli asili nido per poi andare gradualmente nelle scuole di ogni ordine e grado. Il secondo asse di intervento riguarda l’inclusione sociale e lavorativa. A tal proposito vorremmo estendere all’intera regione alcuni progetti sperimentali già operativi a Potenza e nell’Alto Bradano. Il terzo e ultimo asse riguarda il potenziamento dell’offerta dei servizi semiresidenziali che darà la possibilità di portare i disabili per brevi periodi in centri di assistenza”.

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