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Al via il progetto “Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra”

È stato presentato ufficialmente oggi il progetto Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra”: lo scorso anno l’Ente è infatti risultato vincitore di un finanziamento di 273 mila euro per la valorizzazione del Museo Civico “Emanuele Barba” e dell’archivio storico. Il progetto rientra nel “Fondo Cultura” del Ministero della Cultura (MIC) e si avvale della collaborazione e del coordinamento dell’associazione culturale 34° Fuso.

L’avviso pubblico cui l’Ente ha partecipato è finalizzato a sostenere investimenti e altri interventi per la tutela, la conservazione, il restauro, la fruizione, la valorizzazione e la digitalizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale ai sensi della normativa vigente

 

Il progetto Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra nasce dall’idea di proporre il museo come habitat narrativo, luogo attivo di sperimentazione artistica e territorio della memoria, dove i linguaggi interattivi valorizzano le condizioni di partecipazione con il pubblico e con le comunità virtuali.

In particolare, il progetto ha lo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale nella sua interezza, per favorire la destagionalizzazione delle attività turistiche presenti, l’allungamento delle permanenze turistiche, la forte integrazione tra il sistema costiero, tradizionalmente legato ad un turismo di tipo balneare e le nuove potenzialità della città d’arte con le sue emergenze culturali e storiche. Il progetto nasce per far dialogare in un linguaggio multimediale vivace ed attrattivo carte e documenti, in presenza e da remoto, per investire nella fruizione del patrimonio culturale.

 

“Rendere il patrimonio culturale fruibile e favorire la tutela e la valorizzazione dei contenitori culturali sono gli obiettivi primari del progetto. Da oggi parte ufficialmente il progetto che vedrà per tutto il 2023 i nostri contenitori culturali vivi più che mai – commenta il sindaco Stefano Minerva – Restituiamo alla città un ennesimo risultato, continuiamo ad investire sulla cultura”.

 

Il progetto prevede un importo complessivo di circa 341 mila euro: l’80% – pari a 273 mila euro – corrisponde al finanziamento garantito dal MIC, mentre il 20% è assicurato come cofinanziamento obbligatorio a carico del Comune di Gallipoli, nella misura complessiva di 68 mila euro.

 

Gallipoli, qui dove finisce il mare ed inizia la terra si articola in sei azioni a partire dalla catalogazione del fondo librario antico costituito da libri rari e di pregio, un patrimonio preziosissimo di circa 10.000 volumi databili tra il sec. XVII-XIX. Particolare attenzione anche è data alla digitalizzazione di alcuni volumi rari e di pregio del fondo del Museo Civico, di documenti preunitari dell’archivio comunale e del fondo archivistico Vernole contenente rari spartiti musicali. Tra le tante anche la digitalizzazione dell’ ”Albo del donatore”, il manoscritto che costituisce uno strumento prezioso di ricostruzione della provenienza dei fondi pervenuti al Museo, compilato dalla data del 28 novembre 1866 sino al 18 febbraio 1994.

Tra le azioni anche la realizzazione della digital library, l’allestimento di due percorsi tematici di fruizione multimediali (realtà aumentata), la valorizzazione dei beni attraverso attività educative incentrate sul patrimonio e sulla figura del fondatore del Museo di Emanuele Barba e l’installazione di una riproduzione artistica in carta di Emanuele Barba in grandezza naturale.

 

Inoltre partire dal 19 maggio fino al 16 dicembre il progetto prevede più di venti appuntamenti tra laboratori, passeggiate, visite guidate e incontri: il 19 e il 20 maggio, dalle 17 alle 19, la Biblioteca comunale ospita laboratori creativi ispirati ai reperti del museo dedicati ai più piccoli (19 maggio – 6/12 anni; 20 maggio – 12/16 anni).

 

Nel corso dell’incontro di presentazione, oltre al sindaco Stefano Minerva, hanno preso parte anche l’archivista Giovanna Bino, coordinatrice del progetto scientifico, ed Elisa Monsellato, referente dell’associazione 34° Fuso.

 

Aggiunge Elisa Monsellato: “Il progetto è un importante risultato per la città perché consente di creare nuove modalità di connessione e di accesso per tre luoghi identitari. Da maggio a giugno si lavorerà in sinergia con gli operatori locali su tre linee di intervento. La prima è digitalizzazione di parte del patrimonio; la seconda è la sua narrazione multimediale e interattiva e infine si lavorerà sulla divulgazione con un calendario fitto di attività per tutte le fasce di pubblico, dai bambini agli adulti senza escludere i visitatori estivi. A questi ultimi in particolare si darà l’opportunità di scoprire la città di Gallipoli “dove finisce il mare e inizia la terra” come cita il titolo del progetto”.

 

Conclude Giovanna Bino: “ In questi edifici c’è la storia della città, con le sue istituzioni e la sua cultura. Le fonti testimoniano una città dalla millenaria tradizione culturale, antica sede vescovile. Con il progetto di digitalizzazione si intende proiettare la memoria al futuro, conservando le antiche testimonianze.”

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