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Al via il programma strategico Epos

Parte il Programma Strategico Regionale Epos, messo in campo dal Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, approvato con delibera di Giunta del 30 novembre 2010, e finanziato nell’ambito del Programma Operativo Fesr 2007/2013 della Regione Basilicata.

Il Programma prevede proposte educative, moduli formativi, progetti di animazione territoriale, attività scolastiche ed extra scolastiche che coniughino conoscenza scientifica e creatività, informazione e comunicazione per un importo complessivo di 1.336.400 euro.

I destinatari del Programma sono i Centri di Educazione Ambientale e gli Osservatori per la Sostenibilità e a questo scopo sono in via di attuazione i bandi destinati ad integrare e supportare le attività ed i progetti.

Il Programma Epos si aggiunge agli strumenti di sostenibilità ambientale di cui si sta dotando il Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della Regione Basilicata, per affrontare la duplice sfida di protezione delle risorse ambientali da una parte e di impulso alle potenzialità locali di sviluppo dall’altra.

“La definizione di Epos – afferma il vicepresidente della Giunta regionale di Basilicata e assessore all’Ambiente, Agatino Mancusi – rappresenta certamente un valore aggiunto per tutto il territorio regionale: da un lato la scelta strategica di rafforzare e promuovere il tema dell’educazione alla sostenibilità in modo trasversale, dall’altro l’idea di dare nuova linfa alla Rete di Educazione alla Sostenibilità della Basilicata che consenta di amplificare le potenzialità del territorio.

Con il programma – continua Mancusi – non solo si intende dare attuazione al “Nuovo Quadro Programmatico Stato Regioni e Province autonome per l’educazione all’ambiente ed alla sostenibilità”, ma si vuole raggiungere l’obiettivo ben più ambizioso di fare della Basilicata un modello virtuoso di attuazione delle linee strategiche del ‘Decennio per l’educazione allo sviluppo sostenibile’ redatte dall’Unesco”.

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