Al via le attività di neuromodulazione e neurostimolazione presso l’ospedale di Villa d’Agri
La direzione strategica dell’AOR San Carlo prosegue nella logica di rafforzare l’impegno nella rete della Terapia del dolore che consente la gestione dei pazienti su tutto il territorio regionale.
‘Sono state già avviate nei mesi precedenti le attività ambulatoriali nei presidi ospedalieri aziendali con dati significativi che si registrano anche nelle attività chirurgiche effettuate nel nosocomio di Potenza’. È il direttore generale dell’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza Giuseppe Spera a fornire con orgoglio gli importanti traguardi raggiunti in poco tempo in una disciplina “che mira ad affermare la cultura del diritto a non soffrire inutilmente curando i pazienti di ogni età -anche molto giovani- dal dolore cronico ed acuto che affligge nella quotidianità. Gli importanti risultati già raggiunti, si rinvigoriscono maggiormente con la prima seduta operatoria di procedure chirurgiche di terapia del dolore avviate il 28 giugno 2023 nell’ospedale di Villa d’Agri, dove la responsabile dell’ambulatorio di terapia del dolore dottoressa Anna Donadio ha eseguito quattro procedure di neuromodulazione in pazienti con dolore cronico. Dopo l’apertura degli ambulatori in ogni presidio e la ormai consolidata esperienza nelle procedure chirurgiche di secondo livello nell’ospedale San Carlo di Potenza, grazie alla struttura dipartimentale guidata dal dottor Antonio Giardina, la seduta di Villa d’Agri effettuata in sinergia rappresenta un passo in avanti verso l’assistenza del paziente anche nei presidi aziendali. Un sentito ringraziamento per il lavoro svolto -conclude il direttore Spera- giunga a loro, ma anche al direttore della unità di Anestesia del presidio di Villa d’Agri, dottor Nicola Scaccuto e al direttore sanitario dottor Battista Larocca, per aver messo a disposizione personale e ambienti idonei anche in un momento di difficoltà di reclutamento di personale specialistico”.
“Si tratta di tecniche mini-invasive -spiegano il dottor Giardina e la dottoressa Donadio- che rientrano nelle procedure di neurostimolazione e neuromodulazione e prevedono l’utilizzo delle radiofrequenze per trattate patologie croniche osteo-artrosiche degenerative benigne invalidanti e patologie caratterizzate da dolore neuropatico. L’obiettivo di queste metodiche -concludono i medici- è quello di intervenire sul sistema nervoso cercando di interrompere la percezione del dolore e restituire al paziente la serenità nella conduzione delle attività giornaliere”.