Amabili Confini Terza Edizione: I quartieri si raccontano
Mancano pochi giorni per partecipare alla Terza Edizione di Amabili Confini, il progetto di rigenerazione sociale delle periferie di Matera mediante la narrazione. L’associazione Amabili Confini rinnova l’invito a scrivere e ad inviare un proprio racconto o poesia sul tema Umanità, entro domenica 15 aprile, seguendo le istruzioni indicate nel sito www.amabiliconfini.it
L’iniziativa è aperta a tutti, dai residenti dei quartieri materani (suddivisi nelle macroareee: a) Lanera, Pini, G. Fortunato, Cappuccini, Agna; b) Granulari, San Giacomo, San Pardo; c) Borgo La Martella, Venusio, Picciano; d) Serra Rifusa, Villa Longo, Platani; e) Spine Bianche, Piccianello, Serra Venerdì) a coloro che risiedono in altre zone della città o in altri Comuni della Basilicata, o ancora in altre Regioni italiane. Come per le edizioni precedenti, tutti i racconti pervenuti saranno pubblicati in un’accurata antologia. Ad aprire la Terza Edizione di Amabili Confini sarà l’intervista al genetista e autore de Gli Africani siamo noi Guido Barbujani. L’incontro, a cura di Pasquale Doria e Sergio Gallo, avrà luogo alle 19.00 del prossimo 3 maggio , nella Biblioteca Provinciale “T. Stigliani” di Matera.
La rassegna si svolgerà dal 17 maggio al 15 giugno ed ospiterà, nel corso di cinque settimane, nei quartieri e nel centro storico della città, gli scrittori Giorgio Falco, Giorgio Vasta, Azzurra D’Agostino, Laura Pariani e Rosella Postorino. Gli incontri del 21 giugno a Matera e del 22 e 23 giugno a Pisticci con lo scrittore Dario Voltolini concluderanno la manifestazione. L’intento di tessere legami con enti ed associazioni attive nel territorio lucano ed extraregionale, ha dato vita alla sezione “Amabili Alchimie”, grazie alla quale il progetto Amabili Confini sarà replicato, in sinergia con l’associazione Plus Hub, nel Comune di Pisticci.
Amabili Confini non è un concorso letterario ma un progetto di alto valore culturale, umanistico, sociale e senza finalità di lucro. L’iniziativa intende valorizzare le periferie trasformandole in luoghi di bellezza e di memoria, riconnettere gli abitanti all’identità storica del proprio quartiere, rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, abbattere i confini “elitari” della letteratura. Per precisa scelta degli organizzatori, Amabili Confini non fruisce di finanziamenti pubblici ma si avvale solo di contributi di partner privati.