Amministrative a Pisticci, si infiamma la corsa al voto
A pochi giorni dal voto si infiamma la campagna elettorale per il Municipio. Per catturare il maggior numero di consensi nei quotidiani comizi e incontri con i cittadini i candidati rivendicano tutti come obiettivo finale l’orgoglio della pisticcesità e la riappropriazione della storia, della cultura e dell’ambiente del territorio. Giovedi mattina il tanto atteso confronto faccia a faccia tra i nove aspiranti alla carica di sindaco in diretta tv Web dagli studi di Radio Laser. Intanto scendono in campo anche i big. I vertici nazionali e regionali di Fli si sono dati appuntamento a Pisticci a sostegno del candidato sindaco Domenico Lazazzera, affrontando e discutendo in una convention di due giorni i temi della campagna elettorale e quelli di carattere nazionale. In un incontro con gli elettori, Italo Bocchino si è soffermato sui controversi rapporti con la Lega Nord, precisando che Fli non negozia con nessuno, che difende l’idea della Nazione per superare il divario nord-sud. Ha quindi aggiunto che la criminalità si sviluppa quando mancano le politiche di sviluppo e di lavoro e che Fli si batte per la legalità, che è per la magistratura e le forze dell’ordine. “Paolo Borsellino e Giovanni Falcone -ha sottolineato- non erano un cancro ma gli oncologi che cercavano di guarire il cancro”. Bocchino ha poi affrontato i temi della meritocrazia, del ripristino della legalità e del sistema fiscale in uno Stato dove si pagano più tasse perché non le pagano tutti. Fli è per la riforma del fisco e contro l’evasione fiscale. Sul tema del lavoro l’analisi di Bocchino è stata ancora più lucida: un giovane su tre non lavora mentre due milioni di giovani vivono allo stato vegetale e si deprimono proprio per mancanza di prospettive future. “La partita di Pisticci -ha concluso l’esponente di Fli- ha una valenza importante e il ballottaggio non sarà con i partiti ma con i cittadini”. Dopo aver definito coraggiosa e affascinante la corsa di Lazazzera, il coordinatore nazionale di Fli on. Roberto Menia ha spiegato i motivi che hanno indotto Futuro e Liberà ad uscire dal governo per costruire una destra moderna e diversa da quella berlusconiana e quindi superare l’anomalia di due Italie diverse a due velocità, dove l’Italia che sta meglio deve aiutare quella che sta peggio. “L’Italia non è più credibile -ha aggiunto Menia- e noi non ci ritroviamo in questa destra per cui abbiamo fatto una scelta coraggiosa”, Anche per il sen. Egidio Di Giglio e il consigliere regionale Pasquale Di Lorenzo, Lazazzera può interpretare concretamente le esigenze del territorio e risolvere le problematiche pressanti che esso presenta.
Giuseppe Coniglio