Anche il FLI Matera ricorda Mimmo De Lucia
è la prima volta in 34 anni che forse mi permetto di darti del tu, ma di questi tempi e in un mondo sempre più bercio e nebuloso come quello del calcio sarebbe magari opportuno recuperare quelle semplici ma definitive distanze che intercorrono tra un educatore ed un allievo; questa volta me lo consentirai. Quando per la prima volta presi parte ad un allenamento della tua Libertas Rigamonti, capii subito che il calcio necessitava di più regole educative rispetto a quelle che oggi questo mondo fa meno riferimento. Pensavo, all’epoca, di fare la solita “sgambata” tra fanciulli di quartiere; invece tornai a casa distrutto dai dolori provocati dall’acido lattico confuso dai tuoi schemi indecifrabili e con troppi ematomi addosso. Ricordo anche, che un ragazzino, mio compagno di squadra – forse poco educato dalla famiglia – si permise il lusso, di alzare i toni verso di te: non l’avesse mai fatto. Fu un festival di “sganassoni”, tu infatti caro Mimmo in ordine di importanza, privilegiavi al talento l’educazione, il duro allenamento in stile Zeman (che adoravi tantissimo); lo schema di gioco; ed in ultimo, ma proprio in ultimo, badavi al risultato.
Credo che i tanti Balotelli o Cassano, avrebbero dovuto trovare più allenatori come te, certamente non per coltivare meglio il talento, in questo sono molto franco, ma se non altro per migliorare la propria qualità della vita. Secondo il tuo modo di vedere la vita dello sport, le maglie da titolare e le fasce da capitano dovevano essere distribuite come una sorta di onorificenza sociale, come un premio alla buona educazione, alla solidarietà e alla lealtà. Ecco Mister, ora che ti accingi ad affrontare la trasferta più semplice del tuo percorso, sappi che deve renderti molto orgoglioso il fatto che tu sei stato, troppo spesso, uno dei pochi ad avermi affidato una maglia da titolare e l’unico ad avermi consegnato una fascia da capitano in una gara ufficiale. Questo perché, giustamente, tutti gli altri allenatori hanno visto in me un calciatore un tantino al di sotto rispetto ai livelli di competizione, mentre tu hai colto in Giuseppe semplicemente un ragazzo di buona famiglia, una persona a modo e magari riconoscente. In ultimo sappi che, sia tu che tanti altri allenatori non siete mai riusciti nell’opera di farmi diventare un buon calciatore dilettante, ma come pochi uomini di sport che ho conosciuto, mi rendo conto, soprattutto adesso che mi occupo di politica, che sei riuscito nella difficile impresa di trasmettermi dei valori.
Ciao Mister
Dott. Giuseppe OLIVIERI – Coordinatore FLI Matera