Anche la Città di Tito nella proposta lucana di applicazione della Zona economica speciale
Circa 100 ettari dell’area industriale di Tito andranno a costituire una Zona Economica Speciale, nella quale le imprese già presenti e quelle che si insedieranno potranno godere di importanti benefici fiscali e di semplificazioni amministrative per nuovi investimenti collegati funzionalmente al Porto di Taranto. È quanto previsto nel Piano strategico che la Regione Basilicata, insieme alla Regione Puglia, presenterà al Ministero dello Sviluppo economico per la definitiva approvazione e decretazione istitutiva, attesa entro la fine del mese di febbraio. Il pacchetto di agevolazioni localizzative prevedono la defiscalizzazione e la detassazione, lo snellimento burocratico, i finanziamenti per la formazione e per l’occupazione con risorse regionali a valere su Fsc e Fesr.
“Da tempo abbiamo chiesto alla Regione Basilicata di riconoscere il valore strategico della nostra zona industriale nel sistema economico produttivo regionale – dichiara il sindaco di Tito, Graziano Scavone – attraverso l’individuazione di misure e strumenti straordinari finalizzati al rilancio produttivo e occupazionale di un’area che subisce minore capacità attrattiva a causa dei vincoli di bonifica ambientale. Ci riteniamo quindi soddisfatti dell’attenzione ritrovata da parte della Giunta regionale che, per il tramite dell’assessore alle Attività produttive Roberto Cifarelli, ha voluto modificare la proposta deliberata nello scorso agosto e allargare le zone economiche speciali della provincia di Potenza, originariamente previste nelle sole aree industriali di Ferrandina e Galdo di Lauria, a quelle di Tito e di Melfi. La proposta della Regione Basilicata di istituire la Zona economica speciale a Tito su quella porzione di territorio a destinazione industriale esclusa dal Sito di interesse nazionale – continua Scavone – rappresenta il primo tassello di una strategia più ampia che deve puntare a facilitare i processi di riconversione in corso e a rilanciare l’intero polo produttivo, che comprende le vicine aree artigianali e di servizi territoriali alle quali avremmo preferito che venissero estesi i vantaggi localizzativi. Lo si può fare attraverso agevolazioni per i nuovi investimenti e, soprattutto, per chi in questa area ha già investito, iniziando magari con la riduzione dei costi energetici delle imprese attraverso la istituzione di una Zona franca energetica. A ciò si aggiunga la necessità di avanzare con i progetti di bonifica, di dotare di maggiori e migliori infrastrutture viarie l’area, risolvendo anzitutto i problemi legati all’approvvigionamento idrico, di potenziare la rete fognaria, di recuperare in chiave produttiva i tanti stabilimenti abbandonati o comunque immediatamente disponibili”.
“L’auspicio è che la sinergia avviata con l’assessore regionale alle Attività produttive Roberto Cifarelli – conclude il sindaco di Tito – consenta dunque di definire rapidamente un piano strategico che integri diverse azioni e misure in una logica coordinata, rimuovendo le inerzie ed esaltando le potenzialità di un polo produttivo che ambisce sempre più a esercitare un ruolo proattivo nelle dinamiche economiche del capoluogo e dell’intera regione”.