Anche l’UGL sottoscrive l’accordo con Vendola
Il Ministero del Welfare ha sdoganato circa 80milioni di euro per arginare il nuovo caso degli “esodati”, ovvero di quei 40.000 lavoratori pugliesi, attualmente in cassa integrazione o in situazione di mobilità in deroga che, a causa di una mancanza di fondi da parte dello Stato, rischiano di non ricevere nessun sussidio economico, a partire dal prossimo aprile. Per contrastare questo problema, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, insieme all’assessore al Welfare Puglia Elena Gentile e l’assessore al Diritto allo Studio e alla Formazione Alba Sasso, affiancati dalla dirigente alle Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione Antonella Bisceglia e dal Capo di Gabinetto Davide Pellegrino, martedì 19 febbraio, ha presentato il piano straordinario per i precettori degli ammortizzatori sociali in deroga, varato dalla regione all’indomani delle trattative Stato-Regioni. Hanno presenziato a questo incontro, anche alcune sigle sindacali, tra le quali era presente l’UGL, che hanno sottoscritto l’accordo.
“Anche noi – ha spiegato il segretario regionale dell’UGL Puglia Giuseppe Carenza – stiamo sostenendo lo stato dei lavoratori cassintegrati e di quelli con mobilità in deroga che il governo centrale non vorrebbe sostenere economicamente. Noi, come le altre confederazioni ci stiamo spendendo, trovando la collaborazione con la sensibilità del Presidente Vendola, per trovare delle formule atte a far sì che questi lavoratori non restino senza sostegno e senza alcun reddito”.
L’idea di fondo del piano proposto durante l’incontro è di non limitarsi al semplice sostegno al reddito, ma di puntare alla ricollocazione dei lavoratori, 24mila cassaintegrati e 16mila quelli in mobilità in deroga, tramite alcune azioni politiche attive del lavoro concertate col partenariato sociale.
Tale proposta è stata accettata di buon grado da parte delle sigle sindacali, sebbene abbiano fatto richiesta della partecipazione da parte delle Province, attivando ulteriori 60milioni di euro, in quanto il sostegno proposto da parte del Governo è solo parziale. “L’idea di lasciare in quello stato i lavoratori è un’idea – ha precisato Carenza – che non piaceva a nessuno. Con questa formula, congiuntamente realizzata dal Governo e dal partenariato, si trova la locazione. Gli ulteriori 60milioni, sono quelli che oggi sono in capo alle Province per le Politiche Attive e che le stesse, in questi periodi di crisi. Dunque è opportuno utilizzarli per sostenere questi lavoratori, che nell’ambito della nostra regione, resterebbero senza sostegno alcuno”.