Andria, sequestrati beni per 1.5 mln di euro a Matteo Albano
Beni per 1,5 milioni sono stati sequestrati dai Carabinieri a Matteo Albano, affiliato al clan Pastore, rivale dei Pesce-Pistillo. Albano, soprannominato ‘U’ nguacchius’, è ritenuto ai vertici del clan che controlla il traffico di droga ed è stato condannato in via definitiva a 6 anni. Le indagini dei Carabinieri di Andria e della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari hanno permesso di appurare che l’uomo aveva un tenore di vita alquanto sproporzionato, dal momento che dichiarava disponibilità economiche inferiori rispetto a quanto realmente posseduto, redditi praticamente nulli, come 500 euro al mese per 20 anni, quando invece ha movimentato su un solo conto corrente bancario circa 1 milione di euro nel triennio 2009-2012.
Il provvedimento, eseguito nella giornata di oggi ed emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trani, riguarda una villa (comprensiva degli arredi, elettrodomestici, impianti tecnologici in genere e beni di altre utilità), 11 appezzamenti di terreno, 3 appartamenti, un casolare di campagna, un autoparco, 6 auto/moto veicoli, 9 rapporti bancari riconducibili al nucleo familiare, per un valore globale stimato in 1,5 milioni di euro. L’intero patrimonio sottoposto a sequestro è stato affidato ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, non essendo prevista la facoltà d’uso neanche per i familiari, in attesa di essere gestito, come prevede la legge, dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la gestione dei Beni confiscati alla criminalità organizzata con sede a Reggio Calabria.